Cremonese

Dal Rigamonti al Picco, ora
Coda vuole riprendersi lo Zini

Massimo Coda

All’andata fu un tripudio grigiorosso: Luca Ravanelli fece da apriscatole, Massimo Coda andò in doppia cifra stagionale (nono centro in campionato più uno in Coppa Italia) e David Okereke calò il tris per una Cremonese dominante contro un Brescia nel caos.

Da allora tutto o quasi è cambiato nel nido delle rondinelle. In primis l’allenatore: la parentesi Luca Belingheri durò giusto il tempo del derby, l’arrivo di Rolando Maran ha defibrillato un Brescia oggi in zona playoff grazie alla cura del nuovo corso.

Più solida e più proficua, la squadra del presidente Massimo Cellino ha perso una sola volta negli ultimi due mesi, lo 0-2 del Parma al Rigamonti. Quattro vittorie e altrettanti pareggi hanno cadenzato la risalita dei biancazzurri, che a Cremona vorrebbero interrompere un’emorragia di 25 anni senza gioie.

Sul fronte opposto, da quel 12 novembre giorno della presa del Rigamonti, la Cremonese ha dovuto fare i conti con la prima astinenza prolungata del proprio cannoniere. Coda è rimasto a secco 69 giorni, prima di tornare al gol contro lo Spezia. Dopo il decimo centro in campionato, il 90 grigiorosso sa di essere solo a metà dell’opera: “Dobbiamo dimenticare il girone d’andata – avvertiva Coda nel post partita di sabato scorso -. Loro arriva da un ottimo periodo ma noi cercheremo di portare a casa la partita perché siamo davanti ai nostri tifosi e vogliamo regalargli il derby”.

Simone Arrighi

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