riempie il PalaRadi
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Contro la Salernitana la Cremonese ha colto il secondo risultato utile consecutivo, il terzo nelle ultime 5 partite. Un risultato che appare giusto anche alla luce del fatto che sostanzialmente tutti gli indicatori statistici presentano una parità di fatto. Ad esempio, il possesso palla è stato leggermente a favore dei campani (50,41%), le due squadre hanno tirato 10 volte (con la Cremonese che ne ha fatti di più in porta, 5-2, e ha generato più expected goal*, 2,29-1,87), ingaggiato lo stesso numero di duelli (207, con una percentuale di successo migliore per i ragazzi di Alvini, 51,66%).
Contro i campani, Massimiliano Alvini ha schierato una sorta di 3-4-3 ed è tornato ad alzare la linea del pressing, rimodulando la squadra tornando al principio del “più uno” in fase difensiva (un solo giocatore libero da compiti da marcatura, il centrale difensivo, nda) con le tre punte ad occuparsi del regista (in modo continuativo) e dei tre centrali difensivi avversari.
In un contesto così equilibrato, con i grigiorossi che, come visto, hanno comunque creato qualcosa di più, a pesare sono stati episodi particolari. La Cremonese è riuscita a segnare grazie ad uno schema (palla di Aiwu sulla prima punta, Tsadjout, che fa da torre per l’inserimento di Okereke) e ad un calcio di rigore, mentre i campani hanno prima sfruttato un’incertezza della retroguardia grigiorossa e poi un’errata lettura della stessa.
Sulla palla scoperta, dopo che Buonaiuto è stato saltato, infatti, Meité perde l’inserimento di Coulibaly ma non copre la profondità con Lochoshvili che esce per contrastare il centrocampista granata, ma perde il duello individuale. Senza la copertura di Meité, Hendry a sua volta rimane indeciso se uscire a contrastare l’avanzata dell’avversario o coprire un ipotetico passaggio al centro permettendo a Coulibaly di arrivare a pochi passi da Carnesecchi e segnare.
Dopo la buona prova contro l’Udinese, la Cremonese ha dunque offerto un’altra buona prestazione, di fatto subendo gol negli unici due tiri in porta concessi agli avversari. La nota più lieta sta soprattutto nella crescita dal punto di vista difensivo: solo in due occasioni i grigiorossi avevano subito meno tiri. Inoltre, la squadra ha dimostrato di saper maneggiare i diversi sistemi difensivi adottati di volta in volta dal tecnico toscano.
Mauro Taino
*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.
Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)