Esposito difende il titolo italiano: "Con Mastronunzio match intenso"
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Terza difesa della sua cintura, seconda volta da protagonista assoluto di una fight card. Il cremonese Nicholas Esposito è pronto a dare spettacolo nella serata di oggi, venerdì 1° luglio, a Rozzano, riunione che capitanerà come main event combattendo contro Alessio Mastronunzio (12-2-0), pugile romano della Phoenix Gym. In palio ci sarà la cintura di campione italiano dei pesi welter, che il cremonese della 969 Esposito Boxing gestito dalla Opi Since 82 della famiglia Cherchi ha recentemente difeso il 19 marzo contro Giuseppe Tobia Loriga, a Cinisello Balsamo. Esposito vanta un record immacolato di 17 vittorie, 3 prima del limite, e zero sconfitte.
Sul prossimo avversario, The Good Boy spiega al sito della Opi Since 82: “Lo conosco, lo rispetto, lo ritengo un bel pugile. Ho conosciuto chi ha fatto sparring con lui, mi dicono che è una macchina da guerra che ti fa fare tutti e dieci i round anche contro Zayas nonostante il risultato ha mostrato di voler restare in piedi a tutti i costi. Dieci round te li fa fare tutti. Ne verrà fuori una bellissima battaglia”. “Lui – aggiunge – ama il corpo a corpo alla corta distanza. Io anche, ma sto imparando a gestirmi. A girare round dopo round, a seconda di quello che mi conviene fare. Nel mio ultimo match con Loriga, ad esempio, sono riuscito sia a fare delle riprese aggressive di scambi continui, sia minuti in cui giocavo dall’esterno, col jab. Poi certamente gli automatismi e l’istinto fanno tanto, magari finirò per stargli sempre addosso. Tra il dire e il fare, c’è da aspettare il match”.
Esposito, quindi, chiarisce: “Io mi alleno ogni giorno, faccio tutte le preparazioni pensando di non essere il campione in carica, bensì lo sfidante. Mi fa tenere la fame addosso. Chiaramente è stimolante avere davanti un pugile come Mastronunzio che ha voglia di riscatto e di vincere il suo primo titolo. Come ho detto, sarà un incontro intenso. Il movimento c’è. Non mi sento per niente arrivato da nessuna parte, soprattutto credo che il Titolo Italiano sia una grande cintura di cui mi sento orgoglioso. Con la famiglia Cherchi valuteremo le opzioni migliori. Mi fido ciecamente di loro, non lo dico perché siano i miei manager ma perché mi trattano come un figlio, un fratello, so che fanno sempre i miei interessi. Quello che conta però è difendere il mio quarto titolo, riposarmi per un po’ e poi ripartire al massimo”.