verrà istituita la A3 femminile
e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
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Sono settimane di preparazione per quella che sarà la A2 della Vanoli Cremona, una nuova avventura iniziata in modo inatteso, racconta Andrea Conti, nuovo GM dei biancoblù, ed è frutto di un rapporto solido negli anni con Aldo Vanoli: “Sono molto felice di essere tornato e grazie alla telefonata di Aldo, inaspettata. Oltre al piacere, c’è stata anche la soddisfazione di guardare negli occhi una persona con cui ho sempre mantenuto un rapporto cordiale.”
Prima di passare alla costruzione del roster, c’è da scegliere l’allenatore: Meo Sacchetti, libero ormai dalla nazionale, è una pista difficile ma comunque possibile insieme ad altre figure come Dalmonte. La società punta ad una figura di rilievo e in grado di far crescere anche lo staff dice Conti: “Siamo ancora un po’ “in alto mare”, ma il profilo del coach deve essere quello di una figura di esperienza che possa essere un valore aggiunto sul campo ma anche nel far crescere lo staff tecnico e la società. Avere sempre esperienze di un certo tipo porta poi ad una crescita personale e della struttura. Stiamo lavorando ma senza affrettare le decisioni.”
Per la squadre ci sono molte trattative in corso e un lavoro pregresso dello stesso GM: “Ci sono contatti quotidiani con gli agenti che propongono le varie liste, ma c’è un lavoro fatto in precedenza da me che condividerò con Brotto e Mangone sulle valutazioni dei giocatori: Andando a vedere le partite di A2 e conoscendo i giocatori si fanno valutazioni, ma non vogliamo fare troppo perché poi conterà molto anche il parere del coach.”
Poche differenze, ma sostanziali tra A1 e A2 racconta Conti, su tutte la lunghezza del campionato e l’importanza degli italiani: “Io definisco la A2 una palude, alla fine ci sono 28 squadre ed è una stagione lunga. Molto importante è il nucleo italiano di ogni squadra che fa anche la differenza, ci sono le regole degli under anche, ma qui siamo coperti grazie al lavoro di Mangone sul settore giovanile. Gli errori sul mercato devono essere limitati al minimo perché ci sono solo due visti e le finestre di mercato sono ben definite. Il numero degli stranieri al minimo e la fisicità di un gradino inferiore direi che sono le altre differenze.
Si punta ad una annata al vertice con una base importante costruita dai 13 anni in Serie A: “Personalmente io mi definisco ambizioso, quindi si punterà a vincere il più possibile, naturalmente ci sono anche gli avversari, variabili e fattori esterni, però il fatto di ricostruire su una base esistente che sono i 13 anni di Serie A aiuta. La retrocessione non cambia i piani, ma ora si gioca per stare più in alto possibile, si punta ad un progetto diverso, di crescita dei giovani, ma comunque importante.
Lorenzo Scaratti