Calcio

Valcarcel: "Gioco prima per divertirmi e poi per vincere"

Il Videoton Under 23 di mister Cattolico è senza dubbio la formazione rossoblù che ha saputo stupire più di tutte.
 Reduce dalla salvezza della scorsa stagione, il cambio di guida tecnica e gli innesti estivi hanno portato una ventata di freschezza che si è tradotta in un campionato di altissimo livello.
Ottenuto l’obiettivo della permanenza in Serie C2, la formazione rossoblù può ora alzare l’asticella e guardare ai playoff.

A infiammare l’entusiasmo della squadra c’è una delle anime della squadra: Luis Valcarcel, classe ’95 di origini peruviane, in grado di portare qualità, corsa, grinta e tanta carica.
Duttile in campo, decisivo in fase difensiva e offensiva, punto di riferimento dello spogliatoio: Luis ha saputo conquistarsi la fiducia dei compagni e del mister con ottime prestazioni.

“E’ stato molto facile per me inserirmi in questo gruppo, perché conoscevo già molti compagni e molte persone della società: mi sono subito sentito a mio agio e questo mi ha aiutato da subito a essere disinvolto e potermi esprimere con le mie caratteristiche, con un gioco allegro e divertente”, ha detto il peruviano.

“Siamo felicissimi di quanto abbiamo fatto sinora in campionato: credo che la nostra forza sia stata giocare sempre ad altissima intensità”, prosegue Valcarcel che aggiunge: “Abbiamo sempre dato il massimo a livello di impegno e il mister ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno di noi: stiamo facendo bene e vogliamo chiudere in bellezza”.

Centrata la salvezza, il Vidi U23 sta ora puntando ai playoff, ma il sudamericano è insaziabile: “Aver ottenuto la salvezza è stato importantissimo e ora siamo concentrati per puntare alla post season, anche se non ho mai accantonato il sogno di vincere il campionato: bisogna sempre puntare in alto”.

Tanta carica, ma anche tanta concretezza nelle parole di Valcarcel: “Il finale di stagione non sarà facile: siamo in competizione con tante squadre in lotta per i playoff. Si tratta di formazioni esperte, abituate a questo livello di gioco e a giocare partite importanti. Noi faremo del nostro meglio per metterli in difficoltà con tanta intensità e giocate precise”.

Grandi soddisfazioni, infatti, sono arrivate dalle giocate provate in allenamento: “Stiamo lavorando tanto sui dettagli con il mister: massima attenzione ai dettagli, agli schemi e alle situazioni. A volte sono proprio i centimetri a fare la differenza e non dobbiamo lasciare nulla al caso. Adattare i nostri schemi agli avversari ci ha permesso di variare soluzioni, mantenendo però il nostro stile di gioco”.

Altro obiettivo è quello di bilanciare la fase difensiva con quella offensiva: “Siamo la seconda miglior difesa del torneo, ma dobbiamo concretizzare di più: costruiamo tantissimo, ma segniamo ancora troppo poco rispetto alle occasioni che creiamo. In questo momento ci hanno aiutato tanto alcune giocate strepitose di alcuni compagni, come i gol capolavoro di Gnatta e Giavaldi, per esempio, ma dobbiamo fare tutti di più e infatti stiamo lavorando molto sulle situazioni di superiorità numerica in 3c2 e 2c1”.

Valcarcel è nato in Perù, in un quartiere vivace, dove il calcio è stato importantissimo: anche se ha trascorso più anni in Italia che non in Sud America, ha ancora una forte cultura legata alle sue origini:“Sono molto legato al Perù e ricordo sempre i giorni da ragazzino, trascorsi a giocare in strada, dove contava di più fare una skill che neanche fare gol. È lì che ho imparato a giocare prima per divertirmi e poi per vincere. Crescere in un quartiere mi ha dato uno spirito gioioso e vivace: è quello che cerco di trasmettere a tutti. Alla mia famiglia miei amici, ai miei compagni e anche a mio figlio Lucas”.

Il calcio è stato importantissimo per lui anche in Italia: da sempre protagonista nel calcio a 11 in formazioni di livello e con prospettive di carriera (Pizzighettone e Crema, provini all’Atalanta), che però non si sono tradotte in concretezza. La passione lo ha portato a giocare anche a calcio a 5 ed è presto entrato in contatto con il Videoton: “Jenko Galvani mi aveva chiamato quando avevo 18 anni per la prima squadra, ma dopo sono tornato nel calcio a 11, dove volevo ancora togliermi qualche soddisfazione. Dopo la rottura del crociato ho provato a proseguire sull’erba, ma le esperienze in Seconda e Terza Categoria non mi divertivano più e allora ho deciso di tornare a concentrarmi sul calcio a cinque”.

“Volevo tornare a sentire quella emozione che mi dà il giocare con il pallone – porsegue – e qui al Videoton ho trovato tutto questo e un ambiente bellissimo. Mi sento più maturo di testa e voglio puntare sempre di più su questa squadra e sul futsal, per raggiungere grandi obiettivi individuali, ma soprattutto di squadra. Sono molto ambizioso e voglio vincere con il Videoton”.

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