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Gentili a Tokyo per tenere vivo il ricordo del compagno scomparso a 26 anni

(foto di repertorio)

Quando Filippo Mondelli, uno dei protagonisti del quattro di coppia guidato dal cremonese Giacomo Gentili che sta per scendere in acqua a Tokyo per le Olimpiadi, è venuto a mancare, la mamma ha preso la bandiera posta sulla bara del figlio e l’ha consegnata allo stesso Gentili chiedendogli di portarla ai Giochi.

E Gentili, capovoga dell’imbarcazione che è stata anche di Filippo, non si è sottratto. “Sono felice di avere questa responsabilità”, ha dichiarato al Corriere della Sera. “Filippo – ha aggiunto il cremonese cresciuto nella Bissolati – è una presenza che si avverte in acqua”. Mondelli era stato stroncato da un osteosarcoma alla gamba sinistra che se l’era portato via a soli 26 anni nella primavera scorsa.

Ma il 23enne ha chiaro anche il proprio ruolo in ambito sportivo: “Io sono quello che imposta il ritmo e che fa le strategie, ma non sono niente senza il motore. E con il motore che ho, se andiamo piano è colpa mia”. A completare l’imbarcazione, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Simone Venier. Ma venerdì 23 luglio, quando ci saranno le prime batterie del quattro di coppia nelle acque giapponesi, sulla barca italiana saranno in cinque.

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