Cremonese

La Cremonese è tornata ad aggredire le partite

Tornata da Monza con le tasche vuote di punti, la Cremonese può comunque essere soddisfatta della prestazione offerta all’U-Power Stadium. La squadra di Fabio Pecchia, infatti, ha messo alle corde una delle formazioni più attrezzate del campionato, anche e soprattutto grazie ad un pressing particolarmente efficace che le ha permesso di determinare il contesto della partita e di mettere a nudo le difficoltà della formazione brianzola.

Se è vero che i girigiorossi, complessivamente, hanno avuto meno possesso palla degli avversari, è altrettanto vero che lo hanno confinato nel terzo di campo difensivo del Monza (48%), con i biancorossi che hanno avuto una circolazione insistita tra il pacchetto difensivo (portiere + 4 difensori) e i tre centrocampisti, costretti ad abbassarsi molto per provare a ricevere la sfera.

grafica Wyscout S.p.A.

La scelta di Pecchia è stata quella di pressare in parità numerica la difesa avversaria grazie al lavoro della punta e dei tre trequartisti. Dopo i primi minuti in cui Barberis (il regista di casa) riusciva ad essere innescato, la Cremonese ha rimodulato il proprio pressing per “tagliare fuori” il terzino più lontano dalla palla, riuscendo così ad andare in pressione anche sul portiere. I due centrocampisti centrali (Gustafson e Valzania), inoltre, si alzavano in marcatura preventiva sulle mezzali avversarie, di fatto impedendo una costruzione pulita al Monza e impedendo loro di risalire il campo con pazienza ed efficacia.

Ma il pressing, non è stato solo un’arma difensiva. Il recupero alto della Cremonese è tornato a crescere costantemente nelle ultime uscite stagionali, sfiorando contro i brianzoli le percentuali più alte della gestione Pecchia dopo una flessione iniziata con la Virtus Entella e che nelle ultime settimane ha toccato il punto più basso contro il Cosenza. Si tratta di un dato condizionato anche dalla volontà degli avversari di costruire dal basso, ma rimane indicativo della strategia adottata dai grigiorossi.

I grigiorossi, anche grazie ad un possesso sviluppatosi prevalentemente nella trequarti offensiva, sono riusciti a tirare più degli avversari (17 conclusioni di cui 5 nello specchio, a fronte, rispettivamente, di 8 e 3 dei brianzoli), generando più expected Goal (xG)* dei ragazzi di Brocchi. La Cremonese è anche riuscita ad occupare meglio e con più costanza l’ampiezza, in un percorso di evoluzione costante nelle ultime partite e che già con l’Empoli era emerso chiaramente (qui l’articolo completo).

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Se in generale i numeri difensivi possono confortare il tecnico di Formia (che ha portato la Cremonese ad essere la seconda squadra a concedere meno xG* in tutto il campionato), dall’altro il secondo gol preso nell’ultimo turno (nel primo è mancata l’aggressione sullo scarico per il centrocampista, nda) certificano un problema ricorrente dei girigiorossi nel difendere sulle giocate laterali (ed in particolare dal lato corto dell’area) con la difesa che si schiaccia verso la porta senza marcare il giocatore che si “stacca” o arriva da dietro o coprire quella linea di passaggio.

Mauro Taino

*Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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