Basket

Vanoli, Cantù oggi è diversa, ma rimane un crocevia importante per la salvezza

Non è semplice lavorare a testa bassa, ignorando i molteplici segnali positivi di queste ultime due settimane, eppure è proprio ciò che deve fare la Vanoli Cremona. 
Si sapeva che marzo sarebbe stato un mese fondamentale per il futuro dei biancoblu e, in effetti, i ragazzi di Galbiati hanno preso la questione assolutamente sul serio.

Due convincenti vittorie contro una diretta concorrente e contro la sorpresa del campionato, mostrando solidità e anche un pizzico di nuovi equilibri, con l’innesto di Barford che ha dato più opzioni a Galbiati e qualche minuto giocato in meno a chi fino ad oggi ha tirato la carretta.

Si può parlare di vittorie scacciacrisi dato il precedente filotto di cinque sconfitte consecutive, ma tempo per godersele non ce n’è, a causa di un campionato che, dalla sesta posizione in giù, è davvero una rumba infernale.

Cremona è a +4 da Varese ultima in classifica e a -2 dalla zona playoff, un risultato per il quale chiunque avrebbe firmato ad inizio stagione. Il problema è che il campionato non finisce oggi, anzi: domani, domenica 14 marzo, si va a Cantù, appaiata a Varese in classifica, ma penultima grazie al doppio vantaggio negli scontri diretti.

Una Cantù in difficoltà, ma diversa da quella che all’andata venne sommersa dalla ‘Carica dei 101′ biancoblù. Le motivazioni sono sostanzialmente due: Piero Bucchi in panchina al posto di Cesare Pancotto ed un Frank Gaines in più nel motore. Sì, il Gaines ex Virtus Bologna che con Cantù nel 2018/19 fu il miglior marcatore della Serie A a 20.3 di media, mettendone 44 al Forum contro Milano.

Guai a sottovalutare l’Acqua San Bernardo, che di talento non manca ma che fa una faticaccia a dare continuità alle proprie prestazioni nell’arco dei 40 minuti.
 Sha’Markus Kennedy, dopo un timido interessamento di Pesaro, in realtà non se n’è mai andato, cambiando faccia, oltre ad essere il miglior stoppatore del campionato.

C’è l’ex Sassari Jamie Smith, fresco di trentello contro Trieste, in cabina di regia. Ci sono l’energia e le mani calde di Jazz Johnson, l’enciclopedica esperienza di Leunen, la grinta e la difesa di Pecchia ed il talento in fase di esplosione del neo-azzurro Procida.

Il tutto amalgamato da un allenatore esperto come Bucchi, che dal suo arrivo a Cantù ha collezionato due preziose vittorie contro Varese e Treviso e due ko al fotofinish contro Venezia e Trieste, quest’ultima un vero e proprio harakiri.

Chiamatelo “scontro diretto”. Chiamatela “partita da vincere”. Chiamatela “crocevia importante”. Tutto, purchè la si porti a casa.

Alberto Guarneri

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