Cremonese

Cremonese, pochi gol e tanti cambiamenti: ecco su cosa dovrà lavorare Pecchia

(foto Sessa)

E’ iniziata ufficialmente ieri, giovedì 7 gennaio, l’avventura di Fabio Pecchia sulla panchina della Cremonese. Pecchia è chiamato a risollevare le sorti della squadra grigiorossa, oggi in piena zona playout e con soli due punti di vantaggio sull’Ascoli fanalino di coda della classifica.

La sfida del nuovo tecnico partirà necessariamente dal tracciare una strada certa a livello di gioco per raggiungere l’obiettivo, a cominciare dal modulo. Sono stati infatti almeno otto i sistemi di gioco utilizzati principalmente in queste prime 17 giornate di campionato. Dopo aver iniziato la stagione puntando sul 4-3-1-2, Pierpaolo Bisoli aveva annunciato il passaggio al 3-5-2 durante la sosta per le nazionali, salvo poi virare sul 4-3-3 alternandolo al 4-2-3-1. La Cremonese sinora si è affidata soprattutto ai passaggi filtranti (terzo dato della B), ai passaggi nella trequarti (settima in categoria) e ai lanci lunghi (seconda nel campionato). In generale, la squadra di Bisoli ha avuto il terzo possesso palla più basso della Serie B (46,6%).

Ma anche a livello di atteggiamento senza palla, la Cremonese ha variato il proprio atteggiamento, come testimonia l’oscillazione dell’indice PPDA*** che analizza l’intensità del pressing: i grigiorossi hanno il settimo dato più basso della categoria (9,93)*. Nel corso di questa prima parte di stagione, però, la squadra di Bisoli è passata da un pressing estremamente intenso in alcune partite ad uno di intensità decisamente minore in altre, con dati che superano quelli delle squadre leader del campionato: Cittadella 6,61 e Salernitana 12,06.

L’andamento dell’indice PPDA (Cremonese in rosso, media Salernitana in verde e media Cittadella in blu)

Quello girigiorosso, sin qui, è stato di fatto il terzo peggior attacco del campionato con 15 reti messe a segno (come Reggiana, Pescara ed Ascoli), nonostante la Cremonese sia la l’ottava squadra a generare più expected Goal (xG)** e la sesta a effettuare più tiri. Di questi, però, solo il 33,6% (14esimo dato del campionato) è stato indirizzato nello specchio della porta e ben il 45,9% è stato effettuato da fuori area (quinto dato più alto come numero complessivo). Una difficoltà, quella di penetrare nell’area avversaria testimoniata anche dall’11esimo dato per numero di tocchi negli ultimi 16 metri.

foto Sessa

La retroguardia della Cremo, invece, è la 12esima ad aver subito più gol (22), ma la settima ad aver concesso meno xG** e tiri. La squadra allenata da Bisoli è stata la terza ad ingaggiare più duelli difensivi (nona come percentuale di susccesso) e se da un lato i girigiorossi sono riusciti ad intercettare numerosi palloni (terzo dato più alto del campionato), dall’altro sono anche la terza squadra ad averne persi di più.

foto Sessa

* I dati della Cremonese sono basati su 16 partite, quelli della sfida contro il Vicenza non sono disponibili.

** Expected Goal (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

**PPDA: passaggi concessi per azione difensiva che includono le azioni all’interno degli ultimi 60 metri di campo della squadra che attacca. Più è basso, più l’intensità del pressing è elevata.

Mauro Taino

Dati e grafica moduli Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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