Ripresa campionati, il Pergo non ci sta. Marinelli: 'Non scenderemo più in campo'
“Noi come Pergolettese non scenderemo più in campo, per rispetto dei morti di Crema e per i lutti che abbiamo avuto in società. Non è una questione di costi, ma è soprattutto questione di etica morale: la nostra comunità è stata tra le più colpite, se altrove hanno interessi economici per andare in Serie B facciano pure, a noi premono i morti che abbiamo dovuto contare”. Va dritto al punto il presidente della Pergolettese Massimiliano Marinelli, intervistato da TuttoMercatoWeb.
Che la decisione assunta dal Consiglio Federale di far riprendere i campionati professionistici (qui l’articolo completo) avesse incontrato l’opposizione di una Lega Pro che si era presentata con le idee chiare in testa (fermarsi qui senza retrocessioni né ripescaggi e con 4 promosse in B) era noto e già reso pubblico dal presidente di Lega Francesco Ghirelli. Così come si sapeva che il Pergo fosse tra i più intransigenti, con una posizione, espressa in più occasioni dall’Ad Cesare Fogliazza e dallo stesso Marinelli, fortemente contraria alla ripartenza.
Marinelli, poi, ha riflettuto: “Non capisco perché Gravina (presidente Figc, ndr) sia andato contro a quanto avevamo proposto, anche a fronte del parere dei nostri medici, ma noi non scenderemo in campo, sciopereremo. La vita normale doveva prima o poi riprendere, ma il calcio poteva aspettare: al massimo solo Serie A e B potevano giocare, se hanno proprio la necessità economica e la possibilità di farlo”.
Il numero uno gialloblù si mostra quindi fermo sulle posizioni che da tempo ha assunto il club cremasco ed è disposto ad andare fino in fondo: “Dell’estromissione non mi interessa. E’ bene che qualcuno, invece di stare sulle poltrone di Roma o Firenze, faccia un giro a Crema per vedere gli ospedali, l’esercito gli ospedali da campo. Io voglio ricordare anche che qui a Crema c’è ancora un piccolo focolaio”.