Cosenza, Braglia è alla ricerca della via del gol, ma la difesa è di ferro
Questa sera, lunedì 4 novembre, alle 21, la Cremonese scenderà in campo a Cosenza contro i rossoblù dell’ex Mirko Carretta e di mister Piero Braglia che sin qui ha schierato i suoi utilizzando alcuni moduli diversi: dal 3-4-3 di inizio stagione al 4-3-3 delle ultime uscite passando per il 3-5-2.
Braglia ha quindi cercato di risolvere i problemi della sua squadra provando ad aiutarla in campo per ovviare alla carenza principale dei calabresi: il gol. I rossoblù sono infatti il peggior attacco del campionato con 8 reti (come la Cremonese), ma sono anche ultimi come Expected gol (xG)* creati e quart’ultimi come tiri fatti. Solo in un’occasione, infine, i calabresi hanno messo in fondo al sacco più di un pallone (vittoria 3-1 contro il Cittadella, nda).
La sterilità in attacco è ulteriormente certificata anche dagli attacchi in profondità e dai tocchi in area, ‘classifiche’ in cui il Cosenza è in entrambi i casi 17esimo. La settima posizione come 1 contro 1 e dribbling indica invece un affidamento importante alle individualità, con i giocatori che sono chiamati a produrre da soli le occasioni da rete.
Il Cosenza infatti è una squadra che non vuole gestire il pallone ed estremamente verticale, pur affidandosi raramente a lanci lunghe verso le punte. I ‘lupi’ sono 15esimi in Serie B come possesso palla medio (due posizioni davanti ai grigiorossi) e terzultimi come numero di passaggi totali in stagione. Inoltre i calabresi non hanno una corsia preferenziale né per costruire gioco né per portare gli attacchi.
A dare fiducia al Cosenza è invece la fase difensiva: i rossoblù sono la seconda difesa meno battuta del torneo con 10 gol al passivo (al pari di Empoli e Virtus Entella e dietro solo al Benevento), quinti come numero di tiri subiti e decimi come xG concessi.
*una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol
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