e la Juvi perde 102 a 98
su CR1 lo speciale Vanoli
senza Cesare Fogliazza
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Si è spento questa mattina a 93 anni Rinaldo Sacchi, considerato il padre della canoa cremonese. Sacchi aveva infatti allestito, dopo aver partecipato ad un corso della F.I.C., nel 1955 in Bissolati, la prima selezione di canoa nel nostro territorio. Tra i suoi allievi anche Cesare Beltrami, atleta olimpico finalista alle olimpiadi di Tokyo 1964 e Mexico City 1968 e poi allenatore della nazionale e di Oreste Perri. “Per noi – racconta proprio Beltrami – è stato un faro, nello sport e nella vita: ci ha insegnato tanto, era un allenatore gentiluomo. Con me, ma con tutti il gruppo, si è creato un legame forte: era una brava persona, che legava e riusciva a valorizzare sempre tutti cercando nella gente il meglio, sia dal punto di vista tecnico che umano”.
L’avventura sportiva di Sacchi, che lavorava alla sezione cremonese del Ministero dell’Agricoltura, è iniziata come atleta nel canottaggio, disciplina nella quale ha sfiorato la qualificazione olimpica per Helsinki 1952. La Federazione, nel 1955, spedì a tutte le società un K1 per iniziare a far praticare anche la disciplina della canoa. Sacchi, smessi i panni dell’atleta e diventato allenatore alla Bissolati, iniziò questo percorso portando in barca un nuotatore, Ivan Mascarini. Il primo di una lunga serie di atleti.