Cremonese, Baroni si presenta: 'Sono carico, dobbiamo guardare in alto'

E’ stato presentato questa mattina Marco Baroni, nuovo allenatore della Cremonese. Dopo il saluto del presidente Paolo Rossi, il ds Nereo Bonato ha esordito: “Un Rringraziamento a Rastelli con cui ho condiviso 7 mesi e che ne ha vissuti 11 con la squadra. Si è trattato di una scelta ponderata, razionale, che è andata al di là dei risultati, ma che è nata dal fatto che alcune prestazioni e situazioni, se proiettate in un orizzonte temporale più lungo, ci hanno fatto pensare fosse giusto cambiare”. “Baroni – ha proseguito il ds – credo sia funzionale al nostro progetto tattico e rispecchi la voglia e l’ambizione che ha sia la società che tutto l’ambiente. Sappiamo che il percorso sarà impegnativo e che siamo partiti con tante aspettative, ma anche che stiamo rendendo al di sotto di queste e delle nostre potenzialità: siamo convinti di poter fare molto bene”. Il tecnico fiorentino si è quindi presentato così: “Ringrazio chi mi ha scelto e mi sta dando questa grande opportunità, sono entusiasta e motivato: ci aspetta un gran lavoro”.
Baroni, che porta con sé anche il suo staff, non è voluto tornare sulla sua prima esperienza in grigiorosso: “Non voglio parlare di questo, anche perché ci sono state situazioni anomale. Sicuramente le condizioni sono diverse, la cosa importante è vedere cos c’è adesso. Trovo una società che ha costruito qualcosa di importante, che è solida e che mette a disposizione mia e degli atleti qualcosa di raro da trovare. Sono passati comunque anni importanti, in cui ho fatto varie esperienze, anche di settore giovanile, in cui ogni anno si è milgiorato l’annata precedente”. Il nuovo tecnico girigiorosso parla quindi della Cremonese che verrà, non escludendo a priori un cambio di modulo: “E’ chiaro che la squadra sia stata costruita per il 3-5-2, ma non sono legato a questo aspetto: non escludo che si possa cambiare, nella rosa ci sono le attitutidini per farlo. A mio avviso in questo momento è più importante lavorare ad una mentalità e ad una filosofia: il mio obiettivo è quello di mettere sempre il giocatore nelle condizioni migliori per rendere, ma prima di parlare voglio vedere cosa dirà il campo. Sicuramente do molta importanza alle distanze, alla compattezza, all’aggressività, alla capacità di gestire la palla e di sapere quando fare una cosa e quando un’altra”.
L’allenatore fiorentino fissa quindi gli obiettivi: “La mia filosofia mi porta sempre a guardare in alto: questo ti spinge a dre il meglio e a non accontentarsi mai cercando il miglioramento, non con presunzione, ma con umiltà, passando dai sacrifici e dal lavoro. Il mio obiettivo in questo momento è quello di fare un passo alla volta, ma qui c’è una rosa importante. E’ normale che ci sia pressione, ma dobbiamo saperci convivere. Questa struttura non deve essere un punto d’arrivo, ma bisogna avere voglia di stare qui dentro e lavorare con una testa che vuole qualcosa di importante: ci aspetta un compito importante, ma dobbiamo crederci”. In questo senso non preocupa il trittico di partite con le big (Empoli, Frosinone e Benevento, ndr) dopo la sosta: “Innanzitutto ho la fortuna di poter avere una settimana per avere delle risposte e quindi un po’ più di tempo per conoscere velocemente i ragazzi e loro ciò che voglio. Ben vengano queste tre partite, abbiamo bisogno di stimoli e prove importanti come queste. Il campionato di Serie B, poi, è molto equilibrato, basta vedere l’impatto che hanno sempre le neopromosse sulla categoria: è un campionato equilibrato, con molte squadre attrezzate per fare bene e in cui spesso anche il tasso tecnico superiore non basta”.
Foto Francesco Sessa