Cremo, Ravaglia: 'Recupero una corsa contro il tempo, i portieri sono poco tutelati'
“Sono ancora un po’ malconcio, stiamo facendo tutte le cure possibili per recuperare per la partita Cittadella: è una corsa contro il tempo, tutto lo staff sanitario si sta adoperando al massimo. Domani (giovedì 3 ottobre, ndr) faremo un’ecografia alla coscia, ce la metteremo tutta come sempre per esserci domenica”. Così spiega le sue condizioni fisiche Nicola Ravaglia in una conferenza stampa organizzata la Centro Arvedi. Ravaglia parla poi aggiunge: “E’ stata una partita particolare, già il primo intervento di Padoin era stato molto doloroso. Quella di rimanere in campo è stata una scelta un po’ incosciente, non stavo bene, ma l’adrenalina mi ha dato una grossa mano: avevo talmente tanta voglia di aiutare i miei compagni e sono rimasto in campo anche se un po’ menomato”. “In ogni caso – prosegue – è stata un’ottima partita da parte non solo del reparto difensivo, ma di tutta la squadra: l’Ascoli è un’ottima squadra, ma abbiamo avuto più fame e abbiamo conquistato tre punti importanti allo Zini che deve diventare il nostro fortino e trascinarci verso la vittoria. Il successo, inoltre, ha dato positività a tutto l’ambiente”.
Il numero uno grigiorosso, rimasto incosciente per quasi un minuto dopo lo scontro con Brosco a metà ripresa, sottolinea come i portieri non siano tutelati: “Tutti provano a spingere dentro la palla, ci sono scontri forti, ma dovrebbero esserci sanzioni più pesanti, soprattutto per chi fa interventi gratuiti come ad esempio quello subito da Michael (Agazzi, ndr) a Trapani: il portiere è poco tutelato”. “Ultimamente poi – prosegue Ravaglia – credo ci sia stata un po’ di confusione con i regolamenti: bisognerebbe tornare alla sana e vecchia meritocrazia, senza guardare la carta di dientità. Nel calcio italiano non si ha pazienza di aspettare un giovane portiere che ha il diritto di sbagliare”.
L’estremo difensore parla quindi del suo rapporto con Cremona, dopo aver collezionato 99 presenze in grigiorosso: “E’ un bel traguardo, sarei orgoglioso di arrivare a quota 100: sento un profondo senso di responsabilità dopo 5 anni, la Cremonese è diventata una seconda pelle. Sono in scadenza, ma fosse per me durerebbe ancora: vediamo. Di sicuro qui ci sono prospettive ambiziose”. “I cori di lunedì – ha continuato – mi hanno emozionato e fatto piacere. In questi anni i tifosi mi hanno spinto anche nei momenti difficili: credo abbiano visto la mia volontà di mettere la Cremonese davanti a tutto”. Ravaglia racconta poi l’avvicinamento alla partita: “Nella vita è importante arricchire il proprio bagaglio e cercare cose nuove, per questo per me è una grande opportunità poter lavorare con Michael, che ha avuto una carriera importante, e con il preparatore David Dei che ha portato la sua esperienza. Con l’Ascoli sono arrivato alla aprtita consapevole di essere pronto e voglioso di fare bene: la prestazione è stata la conseguenza di un processo iniziato mesi fa”.