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La Vanoli inizia col piede giusto i playoff Trieste piegata 82-75

(foto Sessa)

Vanoli Cremona – Alma Trieste 82-75 (25-24; 46-44; 62-63)
VANOLI CREMONA: Saunders 14, Sanguinetti n.e., Gazzotti n.e., Diener 18, Ricci 2, Ruzzier 8, Mathiang 11, Crawford 21, Aldridge 8, Stojanovic. All. Sacchetti.
ALMA TRIESTE: Coronica n.e., Peric 9, Fernandez 3, Wright 5, Strautins 10, Cavaliero 5, Da Ros 10, Sanders 4, Knox 5, Dragic 16, Mosley 8, Cittadini n.e.. All. Dalmasson.
ARBITRI: Lanzarini, Biggi, Borgo.

1-0. Pesante, sofferto, meritato. Dovesse però servirvi un consiglio su come metabolizzare il successo e su come affrontare i giorni a venire, ecco che il suggerimento arriva direttamente dalla squadra. Niente giro di campo finale. Non certo per vezzo o per superficialità, ma perchè è solo una battaglia all’interno di quella che si preannuncia davvero una guerra e quindi testa bassa. E continuare a lavorare. Con buona pace di un PalaRadi gremito e in partita per tutti i 40 minuti. Senza giri di parole, era fondamentale o quasi portare a casa il vantaggio nella serie: l’Allianz Dome fa paura ed è meglio pensare in prospettiva, dato che da giovedì ci si trasferirà in terra giuliana.

Difficile raccontare questa partita in maniera convenzionale: 30 minuti di equilibrio puro, con Trieste che lavora a rimbalzo e tira meglio di una Cremona che si tiene in vita con i recuperi e con il numero di possessi. Tra i tanti, un fotogramma: primo possesso della gara, 3-4 palleggi di capitan Travis, bomba frontale, 3-0. E benvenuta Alma. Chiuderà a 18 con 5/8 dalla lunga: ti prego Capitano, passacelo quel fiasco di elisir di eterna giovinezza. Tante mani addosso a Drew, com’era prevedibile. Oneri e onori dell’essere l’MVP della stagione regolare, premio quantomai meritato: 21 nonostante il 7/18 al tiro, mai una reazione fuori posto, canestri pesanti in momenti pesanti, il tutto difendendo come il classico under che deve convincere il coach a regalargli qualche minuto.

Dalmasson sotto le plance può ruotare Peric, Knox, Mosley e Da Ros: alzi la mano chi si aspettava che il migliore potesse essere proprio Matteone. Impalpabile il titolare Knox, esplosivo ma bisognoso di essere innescato Mosley, fuori partita il croato, ma dall’altra parte c’era un ragazzone sud-sudanese che proprio non ne vuol sapere di interrompere la propria parabola di crescita: 11 punti e 18 rimbalzi per Mango, che eguaglia il record di rimbalzi per un singolo giocatore nella storia della Vanoli Cremona, appartenente a…se stesso.

Alla fine, dopo il botta e risposta nel terzo (10-2 Trieste, 10-0 Cremona) e nel quarto periodo (due bombe per parte), la vincono Drew con la freddezza ai liberi e Saunders con la rubata che mette la parola fine, recupero numero tre in una partita da 14+8+4. E’ lunga che più lunga non si può: Trieste può fare meglio di così e anche stasera ha ruotato 10 uomini, aspetto che inizierà a contare sempre più nell’economia della serie.  Cremona, nonostante un quarto quarto da 12 punti concessi, può forse limare ancora qualcosina a livello difensivo, ma il mezzo campanello d’allarme arriva dalla panca: solo 10 punti dalla second-unit, dei quali 8 arrivano da un positivo Ruzzier. Non abbiamo ancora fatto nulla, ma un sorrisino ci è concesso.

Alberto Guarneri

Fotoservizio Francesco Sessa

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