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Trofeo "Città di Cremona"
prime finali e premiazioni

Si è svolta la terza giornata del Torneo Internazionale di Tennis in carrozzina “Città di Cremona”. Il giapponese Tomoya Tachi , testa di serie n.1, ha battuto in semifinale Ivan Tratter per 3-6 6-3 6-1 in una partita dall’alto tasso adrenalinico. Martin Legner si è imposto su Diego Pirichican con un perentorio 6-3 6-0 nell’altra semifinale maschile. Il pronostico della vigilia è stato quindi confermato con le teste di serie n.1 e n. 2 in finale di singolare maschile in programma domenica alle ore 10:00.

E’ proseguito il tabellone del doppio maschile con la vittoria nella finale di Martin Legner e Anto Joskic che si sono imposti su Tomoya Tachi e Diego Pirichican. Nel singolare femminile hanno conquistato la finale Vietti e Lauro che si sono imposte rispettivamente su Valdo e Ricci. Anche in questo caso la finale verrà disputata domenica alle ore 10:00 in contemporanea con quella maschile. Si è disputata la finale del tabellone di Consolazione tra il baldesino Dario Benazzi e Lorenzo Degl’Innocenti. Il toscano si è imposto dopo un match molto combattuto.

A fine giornata si sono svolte le premiazioni del doppio femminile (Maria Vietti e Giulia Valdo su Silvia Morotti e Vanessa Ricci), del doppio maschile e del singolare maschile di consolazione alla presenza delle autorità e del Consigliere delle Baldesio Fabio Mirri.

Giovedì, il primo giorno del Torneo di Tennis in carrozzina, gli ospiti di Agropolis sono andati alla Baldesio ad assistere agli incontri mattutini. Con il loro inconfondibile entusiasmo hanno sostenuto i giocatori, i quali non si sono sottratti ai loro complimenti, alle loro strette di mano e alle classiche fotografie di rito. Questa è stata anche l’occasione per fare una chiacchierata con Matteo Pizzi, educatore di Agropolis, sul ruolo che lo sport ha nella vita di una persona con una disabilità mentale: “Quello dello sport è un ruolo fondamentale sia per il benessere fisico che per quello mentale. Lo sport aiuta a dare sfogo alle emozioni e ad attivare una relazione con il proprio corpo. Per i ragazzi con disabilità psichiche questo è molto importante. Inoltre lo sport è un mezzo per creare relazioni tra le persone”.

Quali attività sportive proponete ai ragazzi di Agropolis?

“Le attività sono tante: dalla psicomotricità, al tennis, alle bocce, alla palestra, basket, calcio, pallavolo ma anche sport meno comuni che spesso i ragazzi ci chiedono di conoscere, come il football americano, praticato però in tutta sicurezza per le persone”.

Lo sport può avere un ruolo educativo?

“Sì certamente. E’ uno strumento per andare incontro ai bisogni delle persone, sia nella parte fisica che in quella relazionale. E’ molto importante insegnare a creare delle relazioni attraverso lo sport, per esempio spiegando l’importanza di un passaggio di palla, della condivisione delle emozioni, fino all’educazione puramente fisica, insegnando il controllo del proprio corpo”.

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