La lunga rincorsa della Cremo
con Stroppa in panchina
I grigiorossi hanno messo insieme 29 punti e scalato 6 posizioni in classifica dal cambio di guida tecnica
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Dopo i fuochi d’artificio della prima giornata di ritorno, quando tutte le big sono riuscite a vincere ad eccezione del Parma capolista e del Palermo, la Serie B è pronta ad entrare nel vivo tra chi è rimasto al vertice da sempre e chi invece arriva alla bagarre promozione di rincorsa.
Tra queste la Cremonese che da quando è arrivato Giovanni Stroppa sulla panchina grigiorossa alla sesta giornata ha messo insieme 29 punti, gli stessi di Parma e Venezia, e scalato ben 6 posizioni in classifica passando dall’undicesima piazza alla quinta attuale.
Si tratta del miglioramento maggiore tra le squadre che all’epoca e oggi gravitano in zona playoff, con il Como che ci va vicino (da ottavo a terzo) grazie ai 30 punti conquistati a partire dal sesto turno, il record tra le big. Anche il Cittadella, forte delle 28 lunghezze messe insieme in questo intervallo, è salito dalla settima alla quarta piazza.
Modena e Sudtirol – rispettivamente terza e sesta alla quinta giornata – sono invece crollata al nono e dodicesimo posto con appena 15 e 14 punti racimolati. E anche il Palermo, che con la Cremonese ha provato ad invertire una china discendente, è passato dalla vetta condivisa col Parma alla casella numero 7 frutto di appena 19 mattoncini messi in fila.
Stabili rimangono il Brescia (21 punti e passato dalla nona all’ottava piazza) e il Catanzaro (da quinto a sesto con 23 punti messi in fila), mentre in vetta il Parma è rimasto capolista per 17 giornate su 20 e il Venezia è salito dal quarto al secondo posto.
Il trend generale, dal cambio in panchina, sembra dunque sorridere alla Cremonese e anche il quadro rispetto alla stagione della promozione appare favorevole ai grigiorossi: due stagioni fa la squadra allora allenata da Fabio Pecchia aveva gli stessi punti e un ritardo minore rispetto alla vetta (5 punti a gennaio 2022, 7 oggi), ma un distacco maggiore dal secondo posto (4 lunghezze allora a fronte delle 3 odierne).
Mauro Taino