Cremonese

La grande bellezza Cremonese
al Nuovo Cinema Brescia

La Cremonese esulta al Rigamonti (foto Usc)

La Cremonese domina a Brescia, incastona il secondo 3-0 consecutivo, fa cinque su sei in trasferta, va alla sosta con quattro vittorie filate (tre in campionato) e il quarto posto in classifica. Al Rigamonti, con le rondinelle affidate all’ex grigiorosso Luca Belingheri in un clima tutt’altro che raccomandabile anche al più aziendalista dei tecnici in circolazione, a farla da padroni sono i grigiorossi in maglia nera, più corazzati delle radiali di scorta ai mille del settore ospiti.

Il primo tempo è un monologo di una Cremonese impermeabile all’ambiente che schiera l’esordiente in campionato Andreas Jungdal al posto di Fallou Sarr e per dieci undicesimi è la stessa di una settimana prima contro lo Spezia: squadra che (stra)vince, non si cambia. Sul fronte nemico, il 4-3-1-2 con cui prova a ripartire il Brescia post-Gastaldello viene messo presto a ferro e fuoco dalla manovra avvolgente della Cremo.

Moncini è l’unico a dare segnali in un Brescia schienato presto. Al 17’ corner di Buonaiuto da sinistra, Vazquez si conferma il migliore nel terzo tempo di stacco, traversa del Mudo e tap-in di Ravanelli per lo 0-1: è il secondo gol rapinoso del centrale difensivo, che da quando fa l’ultimo dietro è diventato pure decisivo in avanti (vedi Cittadella).

Al 26’ è Coda a prender le misure al tabellino: il capocannoniere della B fa le prove generali del gol su cross di Zanimacchia, prima di passare alla stilografica per la solita, puntuale, mortifera firma in calce al successo. Al 32′ arriva il raddoppio: Antov sfonda a destra con forza e qualità che condensano tutta la bravura di un innesto arrivato in fondo al mercato ma tra i più preziosi della campagna estiva, cross delicato per l’inzuccata di Coda che timbra lo 0-2 e il decimo gol stagionale, nono in campionato.

Il bomber ci riprova da fuori: out di poco dopo slalom gigante di Zanimacchia. Con Vazquez a rimorchio e libertà di governare l’offensiva grigiorossa, Coda dà sempre l’impressione di potersi rendere pericoloso. Nell’esaltante prima metà, uniche macchie sono le ammonizioni di Bianchetti e Pickel che inducono in Stroppa prudenza da stratega. Nella ripresa entrano infatti Collocolo e Tuia, lasciando al Brescia solo qualche velleità da lontano.

La Cremo non si abbassa, anzi, ci prova almeno sette volte prima di azzardare il tris con Ghiglione, che nell’impadronirsi dell’area commette un fallo ravvisato al Var: l’immagine della sua salita sulla scaletta del settore ospiti resta comunque fotografia di una giornata, un derby, un periodo grigiorosso in cui ogni tassello sembra incastrarsi al meglio nel quadro di Stroppa.

Per completare l’opera serve anche ritrovare il sorriso di chi ancora è in cerca di ribalta: all’89’ il neo entrato Majer imbuca per Vazquez, tacco a spalancare l’area a Okereke che fa 0-3 alimentando la festa e zittendo un Brescia prossimo alla rivoluzione. Alla sosta va una squadra solida, unita, che recupera posizioni accomodandosi per un paio di settimane al quarto posto in graduatoria e covando ambizioni di scalata. Soprattutto dopo un derby da film: al Nuovo Cinema Brescia va in scena “La grande bellezza Cremonese”, mentre Cellino ha terminato con Maran il casting del prossimo “Allenatore nel pallone”.

Simone Arrighi – inviato a Brescia

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