Cremo piccolissima contro le piccole
Nei momenti decisivi in campionato i grigiorossi sbagliano sempre partita
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Gli applausi contro Roma, Inter, Napoli, Juventus, Milan, Atalanta e Fiorentina. Le sberle contro Lecce, Monza, Verona, Sampdoria, Empoli. Solida con le grandi, impalpabile con le piccole: ecco la sintesi della stagione grigiorossa. L’apnea della Cremo con le contendenti nella metà bassa di graduatoria è una costante che ha caratterizzato ogni singolo incrocio per la salvezza.
Troppe le sconfitte nelle sabbie mobili, troppo pochi i punti raccolti con il pareggio (con sollievo) contro il Sassuolo, con le rimonte (2-2) di Spezia e Salerno, con il mancato killer instinct al Via del Mare un girone fa. Proprio i diversi percorsi col Lecce fotografano la mancata crescita della Cremo rispetto all’altra neopromossa per via diretta in serie A.
All’epoca dell’1-1 di Lecce (rigore di Ciofani, risposta dal dischetto di Strefezza), si era all’ottava giornata d’andata e le due formazioni erano distanti 4 punti, tanto che i tifosi grigiorossi erano arrivati in Puglia con la volontà di rimettersi ad un’incollatura dai giallorossi. Oggi, Baroni ha portato i suoi a +15, guadagnando 11 punti in 13 giornate sul passo titubante della Cremo. In pratica, quasi un punto a settimana.
Ciò nonostante Carnesecchi e soci hanno l’obbligo di provare a dare un segnale a se stessi e ai tifosi: la quota salvezza è a dieci punti di distanza, ma l’aria che tira non sembra essere delle più salubri per le squadre invischiate nella bagarre plusvalenze e il filone d’inchiesta sulla manovra stipendi juventina potrebbe aprire altri scenari clamorosi. Motivi per cui lasciarsi alle spalle anche “solo” un paio di squadre da qui alla fine del campionato potrebbe diventare salvifico in caso di nuove penalizzazioni.
Simone Arrighi