Basket

La rivoluzione Caja ha fatto bene a Reggio Emilia, ma la Vanoli può farle male

Un'immagine della partita di andata

Nel prossimo match in programma per la Vanoli Cremona, c’è la redenta Pallacanestro Reggiana. Vedere gli emiliani lottare per la permanenza in A non era tra i piani societari, eppure in un campionato anomalo succede anche questo.

Un roster variegato e completo elogiato anche da coach Galbiati in conferenza stampa per “varietà e qualità dei singoli”. In cabina di regia Brandon Taylor, playmaker dotato di gran passo e visione di gioco al prezzo di una altezza ridotta: 178 cm di qualità in grado di accendere i compagni e, all’occorrenza, segnare punti importanti.

Nel pacchetto esterni, il giovanissimo Leonardo Candi. L’enfant prodige, capitano della formazione, ha ampi margini di miglioramento e con Caja può crescere ancora. Completano gli esterni il veterano Petteri Koponen, l’americano Lemar e Kyzlink

Reggio è una squadra più fisica che di tiratori, è infatti quattordicesima su quindici nella classifica del tiro da tre (33.8%). Questo però è frutto di un comparto lunghi variegato e nutrito di giovani e maestri del post basso. Tra questi “big men” spiccano sicuramente il mastino Henry Sims, l’eclettico Baldi Rossi e il navigato Frank Elegar. Per compiere la missione salvezza, dopo l’esonero di coach Martino, Attilio Caja.

Il nuovo tecnico, nonché uno degli ex Vanoli insieme al manager Talamazzi e Sims, ha un notevole curriculum di traghettatore: dal suo arrivo in panchina i reggiani hanno infatti subito 71 punti con Bologna, e 61 e 71 in Fiba Europe Cup. A questi si aggiungono i 79 rimediati nella vittoria di campionato contro la Carpegna Prosciutto. La Reggiana sta cambiando faccia, ma questa Vanoli può far male, soprattutto se sfidata al tiro.

Lorenzo Scaratti

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