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Biesse Arvedi Premac al lavoro in vista del debutto Rabbaglio: 'Gruppo di qualità'

Continua la preparazione al 2021 per la Biesse Arvedi Premac. Una stagione in cui, come già annunciato, il sodalizio non sarà più un Team Continental. “I motivi – spiega il team manager Massimo Rabbaglio – sono di natura sia tecnica che economica. Economica perché in questo clima di incertezza avremmo dovuto pagare le all’UCI senza avere diritto a nulla. Ma anche tecnica, perché, come Team Continental, non avremmo potuto schierare i nostri pistard in alcune gare, soprattutto regionali come ad esempio quella di Calvatone o Sesto Cremonese. Per loro, però, si tratta di corse molto allenanti e, specialmente nell’anno olimpico, sono fondamentali”.

Anche perché agli appuntamenti principali, come ad esempio il Trofeo Laigueglia o il Gran Premio di Larciano, gli atleti della Biesse Arvedi potranno comunque partecipare se selezionati, come appare estremamente probabile, dalla Nazionale.

La stagione 2021, in ogni caso, si preannuncia tutt’altro che in tono minore per la compagine cremonese. Una stagione che, salvo complicazioni dovute all’emergenza sanitaria, prenderà il via a fine mese, il 27 febbraio, quando l’Arvedi Cycling sarà impegnata su due fronti: la Firenze-Empoli con il gruppo strada  e la Coppa San Geo che vedrà alla partenza i pistard.

Proprio i pistard (Lamon, Scartezzini, Plebani, Moro, Giordani e Pinazzi), hanno iniziato a lavorare con il Ct della Nazionale pista Marco Villa a Noto, in Sicilia, già a fine 2020, per poi rimanere due settimane a Gran Canaria, mentre ora si trovano in ritiro a Montichiari fino al 18 febbraio.

Per loro, spiega Rabbaglio, la “priorità è essere a disposizione della Nazionale”. L’obiettivo, che passa, salvo annullamenti causa Covid, da Coppa del Mondo, Campionati Europei e Mondiali, è ovviamente l’Olimpiade. Il gruppo strada, invece, ha iniziato a scaldare i motori domenica 7 febbraio in Toscana, nel ritiro di Castagneto Carducci.

“Sono contento del nostro gruppo – commenta il team manager -, vanno d’accordo. Con soli 5 ragazzi nuovi su 16 è stato facile inserirli nel gruppo armonizzando appunto le new entry. Ci sono senza dubbio delle qualità”.

Rabbaglio quindi conclude: “Per quanto riguarda la strada, abbiamo dovuto sostituire Conca e Colleoni passati professionisti, ma penso che due/tre atleti possono davvero fare bene. Sul fronte della pista, abbiamo con noi l’eccellenza italiana: dopo Ganna e Viviani, i migliori sono i nostri”.

Mauro Taino

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