Litigio arbitro-genitori, sospesa partita di volley Under13
Sospesa per il clima teso che si era creato, la partita di pallavolo del campionato Under 13 tra le squadre del Corona e dell’Esperia. Era in programma domenica mattina, 2 febbraio, presso la palestra del Cambonino, ma per un diverbio scoppiato tra i genitori e l’arbitro in seguito all’annullamento di un punto, il match si è fermato al primo set. Pare che il litigio verbale, dai toni via via sempre più accesi, sia scaturito dalle parole – ritenute dai genitori offensive – che l’arbitro avrebbe utilizzato nel rivolgersi ad una giovane giocatrice. L’arbitro alla fine se n’è andato e la partita sospesa tra i volti allibiti di chi assisteva alla scena e il disorientamento delle atlete. Grazie ad altri genitori, si è poi deciso di far disputare alle due squadre una partita amichevole, fortunatamente giocata con maggiore serenità.
AGGIORNAMENTO LUNEDI 3 FEBBRAIO- I dirigenti delle due squadre si incontreranno martedì in Federazione, insieme all’arbitro, per chiarire quanto accaduto domenica mattina in palestra. Questo il comunicato pubblicato sulla pagina Facebook dell’Esperia. “Prima che la stampa, locale e non, ci dipinga una storia più grande di quella che è stata, desideriamo intervenire sull’episodio che nella partita di U13 ha coinvolto la nostra società e quella del Corona. In modo molto spiacevole un’incomprensione tra adulti ha tentato di rovinare la giornata a delle bambine che devono esclusivamente pensare a giocare e divertirsi.
A seguito della sospensione della gara ufficiale, le squadre si sono accordate per svolgere un incontro amichevole: le bambine hanno giocato e si sono divertite, la foto di gruppo lo dimostra con gli abbracci e i sorrisi.
Non vogliamo e non dobbiamo essere noi a giudicare chi è stato buono e chi è stato cattivo, non lo devono essere le altre società, non lo deve essere la stampa e non lo deve essere l’opinione pubblica, nessuno deve dare a prescindere colpe all’arbitro, ai genitori, ai dirigenti, agli allenatori, o alle ragazze.
Il giudice federale prenderà le adeguate decisioni in merito all’accaduto.
Non vogliamo assolutamente che ci sia speculazione mediatica e strumentalizzazione di un episodio nato negativamente, gestito e concluso positivamente, e per il quale forse, visto l’epilogo, sarebbe stato meglio non dire niente da subito. Le chiacchiere preferiamo lasciarle ai bar e non alle palestre”.