Cremonese

Cremo, battere lo Spezia
per regalarsi un sogno

14 settembre 2024: allo Zini il match d'andata tra Cremonese e Spezia finisce 1-1, nella foto il gol di Collocolo per i grigiorossi (Foto Sessa)

A un anno di distanza, la Cremo è ancora lì, a giocarsi un posto in Serie A nella finalissima dei playoff. Stavolta l’avversaria di turno è lo Spezia, squadra che durante la regular season ha rincorso per diverso tempo il secondo posto e la promozione diretta, ma che alla fine non è riuscita a reggere il passo del Pisa e ha chiuso terza. Un piazzamento che concede ai liguri il vantaggio di giocare il ritorno nel proprio stadio, ma soprattutto di poter trionfare in caso di parità dopo i 180 minuti.

Il primo atto della finalissima va in scena stasera alle 20:30 in uno stadio Zini gremito, con il pubblico delle grandi occasioni. Proprio alla luce del fatto di avere a disposizione un unico risultato, ossia la vittoria, per la Cremonese sarà determinante fare bene nel match d’andata, per poi presentarsi domenica al Picco in posizione di vantaggio. In questo senso deve servire da lezione quanto accaduto l’anno scorso. Anche nella passata stagione, infatti, la Cremo affrontò da quarta in finale playoff il Venezia terzo. E lo 0-0 dell’andata costrinse i grigiorossi ad affrontare la sfida del Penzo con l’obbligo di vincere e, quindi, di prendersi dei rischi. Una situazione che sicuramente aiutò i lagunari a centrare l’obiettivo.

Come contro la Juve Stabia, il fattore Zini deve fare la differenza, lo ha detto anche Stroppa alla vigilia in conferenza stampa. Insieme alla sua gente, la Cremonese può riuscire a strappare un successo nel match di stasera.

In campo si scontreranno due squadre protagoniste di un grande percorso, ma completamente diverse. Da una parte la tecnica e il gioco dei grigiorossi. Dall’altra la fisicità, il calcio più pratico e concreto fatto di ripartenze e verticalizzazioni, la forza sulle palle inattive dello Spezia.

Non esiste una favorita. Saranno come sempre gli episodi a fare la differenza. E, come in tutte le finali, molto farà anche l’atteggiamento, la cattiveria agonistica, senza che le gambe tremino e la testa si blocchi per la tensione. Nel giro di quattro giorni ci si gioca tutto. La Cremo deve superare l’ostacolo più difficile, per riscattare la delusione di un anno fa e regalare a sé stessa e alla città un sogno talmente grande da mettere i brividi.

Mauro Maffezzoni

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