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il PalaCava spingerà da lontano
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Giocare di fronte ad oltre 25 mila persone non è certo semplice, soprattutto quando il tuo avversario sta provando in tutti i modi a evitare la retrocessione e mette il 100% su ogni pallone. Le motivazioni hanno pesato molto nel pareggio a reti bianche tra Sampdoria e Cremonese, che alla fine si dividono la posta in palio con uno 0-0 non particolarmente ricco di emozioni.
I grigiorossi provano subito a rendersi pericolosi in avvio di match con Azzi, che riceve lo scarico di Vandeputte, si accentra ma col destro strozza troppo la conclusione che termina sul fondo. Archiviato lo spavento, i blucerchiati provano a “stressare” la retroguardia di Bianchetti e compagni con lanci lunghi alla ricerca della profondità. Proprio su uno di questi lo scambio tra Depaoli e Niang porta l’ex Milan al tiro da buona posizione, ma Fulignati si oppone e mette in corner. Situazione simile è quella che porta poco dopo Sibilli a rendersi pericoloso col mancino su lancio di Vieira, ma il suo tentativo termina a lato. La più grande chance del primo tempo però è a tinte grigiorosse: lancio illuminante di Vandeputte per Johnsen, che controlla e calcia col destro, ma la difesa blucerchiata si salva sulla linea di porta. Nel finale di primo tempo la Samp ci prova ancora sfruttando la fisicità dei suoi attaccanti, senza però trovare la via del gol.
Nella ripresa vengono create poche occasioni. I minuti passano, la paura di perdere, soprattutto della Samp, è tanta. I ragazzi di Chicco Evani si difendono con ordine, ma la Cremo riesce comunque a rendersi pericolosa con Collocolo, che riceve da Vandeputte e ci prova dal limite, trovando la respinta di Cragno. Nel finale anche Bonazzoli ha una buona occasione, nata da un rimpallo e da un retropassaggio scellerato di Beruatto, ma non è fortunato sull’uscita di Cragno.
Finisce così 0-0 al Ferraris. Un punto che serve soprattutto a tenere a distanza di sicurezza le inseguitrici, nell’ottica di blindare definitivamente il quarto posto. Una Cremonese che ha gestito i 90 minuti, evitando di prendersi grandi rischi in vista dei playoff, quando le partite saranno veramente da dentro o fuori.
Simone Guarnaccia – inviato a Genova