Vandeputte: "Ora otto finali,
uniti possiamo farcela"

Il centrocampista belga della Cremonese Jari Vandeputte è stato ospite lunedì scorso nella puntata speciale de “Il Grigio e il Rosso”. Intervistato da Eleonora Busi, il calciatore grigiorosso ha rilasciato un’intervista esclusiva durante la trasmissione di CR1.
Sei arrivato nel mercato estivo, dopo che ti sei fatto notare con la maglia del Catanzaro. Com’è stato lo spostamento da Catanzaro a Cremona, sia dentro che fuori dal campo?
“È stato molto positivo, innanzitutto perché ho trovato un bel gruppo, un bellissimo gruppo, che era molto carico dopo l’anno scorso, che ha fatto un’annata molto importante, con purtroppo una finale persa, però ho trovato un gruppo bello, carico, con voglia di fare bene, di lavorare, quindi questo mi ha aiutato ad inserirmi anche facilmente nel gruppo. Anche fuori dal campo mi sto trovando molto bene, vengo da un altro clima, però sono un po’ abituato anche al clima del Belgio, quindi sotto questo punto di vista mi sono adattato anche molto facilmente. L’importante era trovare un bel gruppo, che lavora bene, che mi ha dato una mano dal primo giorno, quindi mi sono adattato anche facilmente e sono molto contento”.
Mister Stroppa ha ammesso di essere un integralista e che ci tiene che le sue idee vengano applicate esattamente come dice lui. All’inizio hai trovato un po’ di difficoltà, giusto?
“Sì, non nego il fatto che ho trovato un po’ di difficoltà, infatti sono sempre il primo a criticare me stesso, ho fatto soprattutto all’inizio delle prestazioni non di livello, però devo dire che parlando delle idee del mister è stato un motivo importante per me per venire a Cremona, perché quando ho parlato la prima volta con l’allenatore, ancora prima del ritiro, è stata la convinzione nelle sue parole, delle sue idee di gioco, che mi ha convinto a venire alla Cremonese”.
Nessuno poi sa come comincia il campionato, come andranno le prestazioni. E poi ci vuole del tempo per imparare i meccanismi.
“Esatto, un po’ di ambientamento l’ho avuto, forse un po’ più del voluto da parte mia, perché dopo l’anno scorso, dove ho fatto dei numeri importanti, volevo essere ancora quello dalla prima giornata come l’anno scorso, purtroppo per vari motivi non ci sono riuscito, però sono contento comunque di essere rimasto sempre concentrato, aver lavorato sempre tutti i giorni per arrivare dove sono arrivato oggi, perché dopo tre o quattro mesi finalmente mi sono sbloccato. Sono felice soprattutto perché sto dando una mano alla squadra, qualcosina in più per il bene della Cremo”.
Hai detto una cosa interessante, forse a livello mentale, chiedere tanto a se stessi non sempre si traduce nella prestazione che uno si immagina o che vorrebbe fare. E quello a volte è un handicap invece di essere un aiuto, concordi?
“Sì, certo, assolutamente, sono d’accordo, perché mettersi troppa pressione addosso non serve a niente alla fine, soprattutto perché questo è un sport di squadra, si va tutti insieme, quindi io magari sotto questo aspetto mi mettevo troppa pressione addosso per fare bene, e poi le cose non riuscivano come volevo io”.
Più collettività, meno individualità.
“Esatto, alla fine poi chi mi conosce sa che non sono uno che si mette al primo posto o fa scelte per se stesso, però magari pensavo troppo al fatto di dover fare bene, di essere decisivo, invece a volte fare un passo indietro è meglio. Avendo più pazienza alla fine arriva, tutto arriva se uno lavora”.
I segnali erano già arrivati nella gara vinta contro il Sudtirol 4-0, dove da subentrato nel giro di 15 minuti ai servito due assist, quello per Collocolo e quello per De Luca. Lì già ti abbiamo visto fare buonissime cose, poi però a Santo Stefano a Cesena è arrivato il pacchettino regalo con un bel fiocco e ti sei sbloccato.
“Esatto, sì, finalmente possiamo dirlo, è stato un momento bello, importante, è stata un’azione anche bella soprattutto, era se non mi sbaglio il secondo pallone che toccavo, quindi con l’uno-due con Franco Vazquez, e soprattutto perché ha portato poi alla vittoria di quella partita, per noi quel periodo lì era importante, fare risultato e riprendersi un attimo la tranquillità serviva. Avevamo bisogno di serenità”.
Quanto ha pesato sbloccarti per conquistare un posto fisso nello scacchiere del mister?
“Penso che tutti vogliono essere un titolare, quindi poi quando uno non gioca dall’inizio pesa sempre un po’, però come ho detto bisogna pensare sempre al collettivo, alla squadra, perché così si arriva a un obiettivo, mai pensando a se stessi o al personale, ovviamente avrei voluto giocare di più, però come ho detto prima penso sempre a cosa potevo fare meglio, e so che ho avuto un inizio di campionato difficile, quindi so cosa ho sbagliato, adesso le cose vanno meglio e sono contento”.
Sei riuscito a rifarti alla grande, tanto da arrivare anche a vincere il premio come miglior giocatore del mese di gennaio dall’Associazione Calciatori Italiani.
“Sì, è un bel riconoscimento, mi fa piacere, certo”.
Tu sei uno specialista degli assist, meglio fare assist o fare gol?
“Non so per che motivo, però fare assist mi dà una soddisfazione in più, mi piace mettere il compagno davanti alla porta, come è successo anche con il Catanzaro, con Johnsen che ha preso il palo, mi piace molto, è una cosa che sono riuscito sempre a fare bene, ne ho fatti tanti, l’importante è che la squadra vada bene, se posso dare il mio contributo con un assist o un gol sono ancora più contento”.
Dicevamo del fatto che il mister è un integralista, che ha le sue idee, questo ruolo da interno di centrocampo un po’ atipico, di fatto lui te l’ha cucito addosso. Possiamo dare meriti di questo al mister?
“Sì, assolutamente sì”.
E a te i meriti per aver risposto bene?
“Certo, ma il periodo di ambientamento, un po’ difficile a inizio stagione, non era assolutamente per il ruolo, anzi è un ruolo dove mi trovo più inserito nel gioco, più vicino alla porta, quindi è un ruolo che mi sta benissimo, infatti adesso non solo i numeri ma anche le prestazioni dicono che è un ruolo che mi sta bene, quindi sono solo contento di poterlo far vedere adesso con continuità a tutti”.
La Cremonese sta vivendo un bel momento, arriva da due vittorie, l’ultima quella contro il Palermo, una rimonta epica. Siete carichi?
“Sì, assolutamente sì. Siamo molto carichi, abbiamo tanta voglia di continuare quello che stiamo facendo dopo la sosta, contro il Cittadella in casa. Forse era meglio tornare in campo subito”.
Certo, sarebbe stato l’ideale, però non cambia niente. Avete tenuto alto il morale e il livello.
“Esatto, penso che soprattutto la vittoria contro il Palermo ci ha aiutato molto e si è visto anche in campo, perché il bello della vittoria era proprio questo, che tutto il gruppo si vedeva, chi era in campo e chi era in panchina, sul gol all’ultimo minuto di Collocolo, si è visto che c’è un bel gruppo, quello che dicevo prima”.
Si è vista la voglia di andare a prendersela questa vittoria.
“Esatto, di non mollare fino all’ultimo secondo. Siamo molti carichi per continuare su questa strada”.
La partita contro la Carrarese ha segnato in qualche modo una svolta. Il mister dopo la partita con la Carrarese ha usato parole forti. Alcuni compagni di squadra ce l’hanno detto, anche tra di voi vi siete chiusi nello spogliatoio e confrontati. Che cosa è successo dopo Carrara? Cosa vi siete detti?
“Quello che ci siamo stati detti, non posso dirtelo tutto. Io ci provo, è il mio mestiere. Abbiamo un gruppo straordinario, non solo sotto l’aspetto umano, ma anche sotto l’aspetto delle qualità dei giocatori che abbiamo. Abbiamo un gruppo di giocatori forti, tutti quanti, dal primo all’ultimo, e siamo consapevoli che avremmo potuto dare molto di più ai nostri tifosi, a noi stessi, ma soprattutto ai tifosi. Avremmo potuto avere dei punti in più ma magari in alcune partite, come contro la Carrarese, abbiamo fatto degli errori che non ci possiamo permettere. Se vogliamo arrivare al nostro obiettivo, che abbiamo detto all’inizio della stagione, non ci possiamo permettere troppi errori. E quindi ci siamo confrontati tra di noi e quello è soprattutto una cosa molto positiva, perché oltre alle cose che ci siamo detti, c’è sempre questa atmosfera nel gruppo, che dimostra che abbiamo voglia di dimostrare che quello è stato un episodio, che non è la nostra identità di squadra. E infatti le partite dopo lo abbiamo dimostrato, abbiamo fatto vedere quello che siamo”.
Adesso è necessario trovare la terza vittoria consecutiva, cosa che in questa stagione, non è ancora arrivata, perché l’andamento, come dicevi tu, è stato altalenante.
“Giusto, è importante ripartire forte con l’entusiasmo che c’è. Ripartire forte soprattutto perché mancano otte partite, che per noi sono otto finali. Quindi cominciamo da Cittadella, dopo la sosta, bisogna vedere subito di nuovo che ci siamo, che la Cremonese c’è, tutti insieme. Tutti insieme con i nostri tifosi, con chi scende in campo e chi magari non scende in campo. Fare tutto insieme, tutti uniti, fare soprattutto una prestazione importante e ottenere i tre punti”.
Abbiamo visto le prossime otto sfide che vi aspettano. Forse, con gli scontri diretti che ci sono, siete quelli che hanno di fatto il calendario più difficile. Non sarà semplice.
“No, assolutamente no, non sarà semplice. Però non erano semplici neanche le due partite precedenti. Se vogliamo prendere degli esempi come contro il Catanzaro, che comunque sta sempre lì, attaccato a noi, o come contro il Palermo che è una squadra molto forte, che per me non merita di stare lì in basso, comunque merita di stare più in alto secondo me. E quindi se le affrontiamo queste partite, le ultime otte, nello stesso modo, non bisogna avere paura di nessuno. Sappiamo che sono squadre che stanno spingendo molto, con tanta qualità, come il Pisa, il Sassuolo, lo Spezia. Quindi bisogna affrontare le partite come abbiamo fatto con le ultime due e poi vediamo cosa viene fuori”.
A sinistra con Azzi, ogni tanto anche con Johnsen, formate una catena che è potenzialmente devastante. Pensi che possa essere l’arma in più per questo finale?
“Sì, a gennaio sono arrivati dei giocatori importanti per noi che stanno dando il loro aiuto, il loro contributo in più. Quindi sicuramente con questi giocatori in più abbiamo ancora più forza, loro possono decidere le partite giocando dall’inizio oppure entrando, come ha fatto Valoti a Palermo. Quindi sono dei giocatori che saranno decisivi sicuramente per noi anche in questo finale di campionato”.