Massone: "Consapevoli e uniti,
la Juvi è sulla strada giusta"
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Dopo il successo della Juvi con Vigevano per 92-73, Federico Massone, autore di una solida prestazione, è intervenuto ai microfoni di Basket&Co. Se Gianmarco Bertetti è stato l’Mvp indiscusso della formazione oroamaranto, il playmaker juvino ha ancora una volta convinto, contribuendo in modo significativo alla vittoria.
“Sono molto contento – ha raccontato -, soprattutto per Gianmarco Bertetti che ha fatto una partita straordinaria. Questa vittoria ci voleva davvero. Sono felice per la squadra e per come abbiamo reagito in una partita così importante”, e a proposito della sua prestazione “mi sento decisamente meglio. La partita è iniziata con qualche difficoltà, soprattutto nel primo quarto, dove abbiamo concesso troppo in difesa. Tuttavia, siamo stati bravi a cambiare atteggiamento nel resto della gara, migliorando sia in difesa che in attacco. Questo è stato il fattore decisivo per vincere”.
Con Bertetti ancora una volta un’intesa perfetta: “Conosco Gianmarco da quando avevo 15 anni, ai tempi di Biella. Lui è di Biella e quando sono arrivato era un ragazzino, a quell’età tre anni son tanti e per me era proprio un bimbo, ma faceva 50 punti con l’Under 14. Noi lo guardavamo e sapevamo che sarebbe diventato forte. Abbiamo un legame che dura da tempo e ritrovarlo è stato proprio bello. Mi sembra di conoscerlo da una vita ed effettivamente è così”.
La vittoria con Vigevano ha sempre un significato speciale per i tifosi, dato il sapore di derby: “Era bello vederli numerosi e sapevamo che il derby aveva un sapore diverso, ma anche per la classifica sarebbe stato davvero importante vincerlo, essendo uno scontro diretto per la salvezza”.
Federico è il playmaker titolare della squadra, uno ruolo importante quanto delicato, una responsabilità che lui si assume con entusiasmo: “La palla passa tanto dalle mie mani e questo condiziona tanto il gioco. All’inizio soprattutto facevo fatica a ingranare e si vedeva, ora mi sento molto più tranquillo, più a mio agio, e riesco a creare tanto per me, ma anche per gli altri, e diventa tutto più facile. Chi ha la palla in mano tanto, se riesce ad essere sempre pericoloso, cambia davvero tanto, perché anche i lunghi riescono ad avere più più gioco. Insomma, la difesa si adatta, è tutto molto più semplice, quindi sono contento. Ci vuole sempre un pochino, nella mia carriera ho sempre avuto bisogno di qualche momento di adattamento all’inizio, con un nuovo allenatore, con una squadra, un nuovo posto. Però penso che adesso ci siamo, poi uno può giocare bene o male, però mi sento meglio”.
La sfida con Vigevano arrivava dopo tre sconfitte con tre squadre di alta classifica, come Rimini, Fortitudo e Cantù, ma la squadra era parsa migliorata nelle prestazioni: “Chiaro che perdere ti scoraggia sempre un po’, ti demoralizza, però abbiamo comunque sempre avuto questa consapevolezza, siamo sempre usciti dal campo, con Rimini in casa, con Cantù in casa e al PalaDozza, partite tostissime, con la consapevolezza di essercela giocata. Come ci ha detto il coach, dopo il Paladozza abbiamo guadagnato il loro rispetto. Siamo stati duri fino alla fine ed è difficile continuare a mantenere la stessa intensità, la stessa concentrazione, pur perdendo le partite. Ma c’è sempre stata la consapevolezza che stavamo facendo bene, che era era la strada giusta, che è la strada giusta“.
Cristina Coppola