Personaggi

Due anni senza Gianluca Vialli,
campione in campo e nella vita

Gianluca Vialli allo Zini

Due anni senza Gianluca Vialli. Un campione, in campo e fuori dal campo, che con la sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso. Era il 5 gennaio 2023 quando, all’età di 58 anni, Vialli moriva a Londra, al Royal Marsden Hospital, dove era ricoverato da qualche settimana in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute, causato da un tumore al pancreas.

La malattia, o “ospite indesiderato” come lo chiamava il campione cremonese, gli era stata diagnosticata nel 2017. Per anni l’ha affrontata a testa alta, lottando come un leone, diventando esempio di coraggio, ma anche di dignità e grande umanità per tutti.

L’abbraccio in lacrime all’amico fraterno ed ex compagno di squadra Roberto Mancini nell’estate 2021 dopo la conquista dell’Europeo rimarrà per sempre un’immagine scolpita nella mente di ogni sportivo e non solo. L’ultimo grande successo, nei panni di capo delegazione della Nazionale Italiana allenata dal Mancio.

Nato a Cremona il 9 luglio 1964, dopo aver iniziato a giocare a calcio all’oratorio di Cristo Re, è cresciuto nel settore giovanile di Pizzighettone prima e Cremonese poi. Fu proprio il club grigiorosso a lanciarlo tra i professionisti, fino a conquistare nella stagione 1983-84 la promozione in Serie A, con Emiliano Mondonico alla guida, dopo 54 stagioni di assenza.

Una carriera proseguita poi vestendo le maglie di Sampdoria, Juventus e Chelsea, vincendo tutto il possibile: 4 Coppe Italia, 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, una Coppa d’Inghilterra e una Coppa di Lega inglese, 2 Coppe delle Coppe, una Coppa Uefa, una Champions League e una Supercoppa europea. Per non parlare poi dei record personali raggiunti sia con la maglia di club che con la Nazionale italiana.

Trionfi ai quali si sono aggiunti quelli raggiunti nelle vesti di allenatore del Chelsea nella tanto amata Inghilterra, dove conobbe e sposò Cathryn, diventando poi padre di due figlie.

Vialli ha saputo lasciare il segno anche nel mondo del giornalismo sportivo, apprezzato per la sua competenza e schiettezza, e per tantissimi anni è stato impegnato nel sociale, soprattutto con la Fondazione Vialli e Mauro, assieme all’amico Massimo Mauro. Negli ultimi anni della sua vita si è cimentato anche nella scrittura, con lo scopo di diffondere attraverso i libri un messaggio di speranza e conforto per chi, come lui, deve o ha dovuto affrontare una dura battaglia contro un “ospite indesiderato”.

Da due anni Gianluca Vialli non è più tra noi, ma nessuno potrà mai dimenticare, oltre alle sue gesta in campo, il messaggio potente di speranza e resilienza lasciato in dono a tutte le persone che lo hanno conosciuto. Un campione nello sport e nella vita, profondamente legato alla sua Cremona, diventato un esempio da seguire per tutti.
Mauro Maffezzoni

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