Pergolettese

Pergo sul campo (che in passato
ha detto bene) della Virtus Verona

Un momento di Pergolettese-Alcione (foto Peja)

Non sembra essere un campo ostile, quello della Virtus Verona, divenuta – con la debacle del Chievo – la seconda squadra della città di Giulietta e Romeo: qui la Pergolettese ha già flirtato, e centrato, la vittoria in due occasioni, il 29 gennaio 2022 per 2-0 e il 13 aprile 2024 per 2-1, perdendo nell’occasione mediana delle tre.

Ecco perché la prova della verità, l’ennesima per una squadra che sta migliorando, che ora segna più spesso ma deve imparare a prendere continuità, può e deve portare punti. Sfida alla portata anche se la Virtus Verona sta decisamente meglio, essendosi – per così dire – portata avanti col lavoro, come spesso fa il mister-presidente Luigi Fresco nel girone d’andata.

A 20 punti, la Virtus teoricamente è già in media salvezza e anzi al momento occupa l’ultimo posto dei playoff allargati che da qualche anno vanno di moda in C. I numeri ci dicono di una squadra tutt’altro che scoppiettante ma concreta (18 gol fatti, 15 subiti), che non disdegna il pareggio (5 segni X su 15) e che insomma può definirsi squadra di categoria. Un dato, quello dei pari, lievitato nelle ultime quattro gare, sempre chiuse dividendo la posta, anche contro big come Trento e Lecco.

Guidata in difesa da Daffara e in mezzo da Gatti e Toffanin, la Virtus è squadra mediamente giovane, che però sfrutta l’eterno Juanito Gomez davanti, che ormai ha sposato la causa societaria e continua a divertirsi a quasi 40 anni. Il bomber è Michael De Marchi con 5 centri, pericolo pubblico numero uno dunque. Ma per la Pergolettese, domenica alle ore 15, sarà meglio rinverdire i dolci ricordi che il campo della Virtus riserva.

Giovanni Gardani 

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