Bianchetti: "Stroppa è carico,
non abbiamo più alibi"
Nella puntata speciale de “ Il Grigio e il Rosso” è stato ospite il capitano della Cremonese Matteo Bianchetti, intervistato da Eleonora Busi.
Bandiera e capitano grigio rosso, Matteo sei a Cremona da diverso tempo, partiamo con un bilancio di quelli che sono stati gli anni che hai trascorso qui indossando la maglia della Cremonese?
“Sono stati dei bellissimi anni, quando sono arrivato qua era un momento un po’ difficile della mia carriera, venivo da cinque anni a Verona, il distacco è stato complicato perché era diventata casa mia, però qui ho trovato un’altra casa dove poi pian piano negli anni mi sono fatto conoscere sempre meglio, dove sono stato apprezzato, dove mi hanno dato fiducia e questo per me è molto importante.
Poi pian piano ho anche preso sempre più responsabilità all’interno della squadra, continua il capitano, e da quest’anno dato che Dani (Ciofani n.d.r.) ha smesso mi hanno dato anche la fascia. Mi fa molto piacere, ed è un grosso impegno perché devi essere un esempio sia dentro che fuori dal campo, nei comportamenti, nei modi di fare.
È sicuramente un onore ma anche una grande responsabilità.
“Ogni allenamento devi lavorare di più, per essere di esempio ai più giovani, far vedere a dare sempre il massimo per migliorarsi, perché poi alla fine l’allenamento è lo specchio della partita. Però poi c’è tutto il contorno dei comportamenti, dello stare attenti che non si esca fuori da quelle che sono le linee guida di uno spogliatoio.
Servono però altre colonne a sostegno del tuo ruolo.
“Assolutamente, noi siamo fortunati perché c’è Castagnetti che è qua da ancora un anno in più di me, poi comunque negli anni la Cremonese è stata brava a creare un gruppo abbastanza solido perché sono parecchi i giocatori che sono qua da 3-4 anni, rispetto a tante altre parti questa è una grossa fortuna, ci conosciamo, conosciamo pregi e difetti però dobbiamo essere bravi ogni anno a non sederci ma a cercare di stimolarci sempre a vicenda per cercare di fare sempre meglio.
Da difensore in carriera e con la casacca grigio-rossa chi è stato il tuo peggior cliente?
“Quando ho avuto la possibilità di giocare in Serie A ce ne sono stati veramente tanti, io avevo un debole per Dzeko perché per me era un giocatore bello e difficile da marcare perché era elegante quello che faceva, però sicuramente Hìguain ai tempi del Napoli era un’attaccante immarcabile e in Serie B ce l’avevo con me.
In Serie B sono veloci gli attaccanti.
“Si, sono veloci però l’attaccante più forte ce l’avevo l’anno scorso in squadra, purtroppo adesso non è con noi, però lui in B è una sentenza”.
Parli di Massimo Coda, giusto?
“Sì”.
Avete vissuto una settimana particolare, è ritornato mister Stroppa. Come è stata, come è stato il suo ritorno?
“Il mister è tornato carichissimo perciò la scorsa è stata una settimana dove abbiamo, stiamo lavorando molto intensamente, perché dobbiamo dare di più. La stagione sta dimostrando che il nostro 100% non sta bastando e il cambio di allenatore per forza di cose ti porta ad andare oltre, perché devi dimostrare a noi stessi come gruppo e al di fuori che noi ci siamo e lo dobbiamo fare lavorando ancora più duramente.
Non abbiamo alibi, continua il capitano grigiorosso, non ne abbiamo più. Abbiamo parlato, sappiamo che si deve andare oltre e questi giorni lo stiamo facendo molto bene perché comunque si vede che c’è la giusta tensione in squadra.
Nella passata stagione Stroppa ha significato molto sia per te che per la difesa, insomma eravate di fatto i migliori d’Europa. L’anno scorso nelle prime 13 partite già quattro clean sheet, quest’anno solo uno. Che cosa sta succedendo secondo te?
“Il mister l’anno scorso è stato importantissimo perché è arrivato e ci ha dato linfa vitale, eravamo un po’ piatti perché quando vieni da una retrocessione è complicato e lui con i suoi dettami e le sue idee ci aveva dato una linea guida ben precisa ma era una linea di squadra. La miglior difesa è stata di 25 giocatori e non di 4 o 5 difensori. Quest’anno sicuramente ci sono le squadre che ci conoscono meglio perciò magari riescono a giocare più sui nostri difetti o comunque sui nostri punti deboli e poi quando si viene da una finale persa, playoff, comunque qualche certezza purtroppo magari ti viene a mancare perché la batosta di non essere per poco riuscito a raggiungere il tuo obiettivo è pesato. In questo periodo qualcosina a livello caratteriale ci sta mancando. Ad inizio anno, continua Matteo Bianchetti, avevo detto ai miei compagni che sarebbe stato difficile, lo dicono le statistiche: negli ultimi 10 anni chi ha perso la finale playoff difficilmente ha fatto un campionato importante l’anno dopo, perciò vuol dire che purtroppo qualcosa ti lascia e tu devi essere più forte di questo, dobbiamo renderci conto che quello che è stato fatto l’anno scorso non è abbastanza e per ora evidentemente non abbiamo ancora fatto quello step e dobbiamo lavorarci, dobbiamo fare di più”.
Immagino che non sia semplice fare uno switch mentale di questo tipo e poi il discorso che facevamo prima, secondo switch per appunto anche il cambio di allenatore, vi è richiesto veramente uno sforzo importante di gruppo a questo punto?
“Assolutamente e col fatto che comunque sono andati via giocatori importanti come Coda e Ciofani, che era il capitano, ed era importantissimo anche per lo spogliatoio, e altri giocatori come Tuia e Marrone, adesso quelle figure devono essere sostituite dai giovani che avanzano, perciò i ragazzi di 25-26 anni devono iniziare anche loro a essere un punto di riferimento perché non sono più dei ragazzini”.
La nostra prossima avversaria è il Frosinone. A inizio stagione era collocata tra le favorite, invece adesso vediamo che non è così.
“Sappiamo delle difficoltà che stanno vivendo, ma appunto è il discorso di quando retrocedi, noi l’abbiamo vissuto l’anno scorso nelle prime giornate, purtroppo qualcosa lascia sempre gli strascichi. Sappiamo che però è una squadra di valore, che i giocatori che ha sono dei giocatori importanti, non dobbiamo assolutamente sottovalutarla, ma se usiamo bene le nostre armi, se togli loro delle certezze possiamo fargli male. Però dobbiamo sapere che comunque affrontiamo una squadra forte, non dobbiamo sottovalutarla”.
Come ti sembra questo campionato di Serie B?
“Un campionato molto equilibrato, dove tre squadre per un motivo o per l’altro hanno trovato la giusta alchimia, e in Serie B questo fa tutta la differenza del mondo.
Il Sassuolo ha qualità tecniche fuori categoria, ha dei giocatori che con la Serie B non centrano niente, e dopo un inizio un po’ stentato ha già trovato la via giusta. Poi ci sono il Pisa e lo Spezia, quest’ultimo ha finito bene lo scorso campionato, rispetto a noi loro si sono salvati all’ultima giornata e con entusiasmo sono ripartiti”.
Freneranno secondo te?
“In Serie B tutti hanno un passaggio a vuoto, anche il Parma l’anno scorso che ha stravinto il campionato ha avuto dei passaggi a vuoto, perciò lì noi dovremmo essere bravi a cercare di recuperare, il momento no noi abbiamo già avuto, abbiamo già dato!.
Cosa dovrete fare, secondo te, da qui alla sosta un po’ più lunga, quella di gennaio, per tornare ad essere la Cremonese che recita il ruolo da protagonista?
“Dobbiamo tornare alla cattiveria, alla determinazione che avevamo l’anno scorso, ma nel fare le cose insieme e cattivi e convinti di quello che facciamo. Alcune volte purtroppo siamo stati un po’ superficiali e queste cose le paghi, un po’ di mordente rispetto all’anno scorso è mancato, magari per troppa sicurezza nei tuoi mezzi.
Ogni volta devi cercare di migliorarti, anche il Real che vince ogni anno, deve fare sempre qualcosa in più. Riesce a ripartire comunque umile”.
Possiamo dire che voi come squadra siete fortunati? Abbiamo uno stadio Zini con una tifoseria che a ogni partita è lì a sostenervi.
“Assolutamente, non si può dire niente, l’anno della Serie A sono venuti in tutta Italia a sostenerci sono apprezzabilissimi per quello che fanno per noi. Poi lo stadio è veramente bello. È una chicca! Quando c’è la giusta alchimia è uno spettacolo giocarci e ti trascinano”.
Matteo Bianchetti fuori dal campo, l’uomo, che deve ogni giorno colmare la distanza che c’è tra Cremona e Verona però c’è una famiglia che ti sostiene, che sta al tuo fianco.
“Assolutamente sì, sono la gioia della mia vita, le mie bimbe, mia moglie che mi ha sostenuto in tutto quello che ho passato in questi anni. Anzi è lei che tante volte mi ricorda della fortuna che ho di fare quello che ho sempre amato fin da bambino. Perciò sono veramente orgoglioso di lei e della famiglia che stiamo creando
Come te la cavi con tre donne in casa?
“Complicato anche perché adesso che stanno crescendo ognuna ha il suo caratterino e io sono in svantaggio”.