Cremonese, contro il Pisa
una chance da non sprecare
È indiscutibilmente il big match della dodicesima giornata di Serie B. L’incrocio tra Cremonese e Pisa, oltre a rappresentare una gara di assoluto valore e importanza in termini di classifica, è anche una sfida affascinante che potrà chiarire al meglio i giochi di potere ai vertici del campionato.
I grigiorossi ci arrivano reduci da quattro risultati utili consecutivi (uno sotto la gestione Stroppa e ben tre nelle prime tre gare con Corini). Il cambio allenatore ha da subito portato enormi benefici, il primo bilancio parla di 7 punti conquistati su 9 disponibili, un bottino prestigioso che ha consegnato alla Cremonese il quarto posto, a ridosso delle primissime posizioni.
Il pareggio di Modena, arrivato nel turno infrasettimanale, non ha abbassato il livello di entusiasmo della piazza e della squadra, sempre più lanciata verso una rincorsa difficile ma non impossibile, anche perché le principali rivali stanno faticando e non poco.
L’unica squadra a prendere il largo, al momento, è stata proprio il Pisa con i suoi 24 punti, a +6 sui grigiorossi. Un distacco più che colmabile, ma è chiaro che saranno proprio i ragazzi di Corini a dover far la partita nello scontro diretto, occasione gigantesca per accorciare sulla prima della classe.
Anche i toscani sono reduci da quattro risultati utili consecutivi, ma negli ultimi due turni hanno parzialmente rallentato. Due pareggi in due partite, arrivati contro Catanzaro e Frosinone, due formazioni che sicuramente hanno obiettivi differenti rispetto alla squadra allenata da Filippo Inzaghi. Un piccolo rallentamento dopo un avvio straordinario, anche se va sottolineato come il Pisa abbia due punti in più rispetto a quelli conquistati sul campo (il pari col Cittadella si è trasformato in vittoria a tavolino).
Al di là dei numeri e delle posizioni in classifica, la Cremonese ha un’opportunità da non sprecare per dare continuità. Battere la capolista sarebbe un colpo da 90, sia per recuperare terreno, sia per accrescere la consapevolezza della rosa grigiorossa, sulla carta molto più attrezzata di quella dei toscani.
Simone Guarnaccia