Corini: "Con il Pisa abbiamo voglia
di fare una grande partita"
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Cresce l’attesa per la sfida alla capolista Pisa. La Cremonese, rigenerata dalla cura di Eugenio Corini, che ha portato 7 punti in tre gare, non si vuole fermare. I grigiorossi non vogliono lasciarsi scappare l’opportunità di battere la prima della classe, dimostrando così di poter ambire alle primissime posizioni della classifica. La squadra di Inzaghi nelle ultime due giornate ha rallentato la sua corsa, raccogliendo due 0-0 contro avversarie non di prima fascia come Catanzaro e Frosinone. Ma guai a parlare di flessione, perché il Pisa con il suo calcio che punta molto sulle ripartenze e sull’aggressività è stato grande protagonista in questo avvio di stagione, conquistando ben sette vittorie e perdendo solo una gara.
Dopo aver ottenuto 7 punti in 3 partite, la Cremo ha l’occasione di dimostrare che può ambire ai piani altissimi. Quanto conterà non concedere ripartenze al Pisa, una delle sue armi migliori?
“Sono una squadra forte in contrattacco rapido e solida sulle palle inattive, l’inizio di campionato lo sta dimostrando. Hanno tante soluzioni, una rosa di livello e sono allenati da un allenatore importante che ha già vinto in questa categoria. Hanno tutti i presupposti per essere protagonisti, conosciamo il loro valore e l’importanza della partita. Su questo ci siamo preparati e cercheremo di metter in campo le nostre qualità e le nostre caratteristiche per contrapporci a loro e prendere dei vantaggi”.
La gara di domani ha un significato storico per la Cremo, ma allo stesso tempo c’è la possibilità di scrivere un nuovo capitolo di questo campionato…
“Sicuramente sarà una giornata importante per i 105 anni dello Zini e i 110 dalla prima partita in grigiorosso. Questo dimostra l’identità e la forza della società che esiste da tantissimi anni e la passione della gente che la tifa. Noi vogliamo costruire il futuro della Cremonese, che ad oggi è la prossima partita. Lo stadio sarà molto bello, ci saranno tanti tifosi e quindi abbiamo voglia di fare una grande partita e spostare l’inerzia dalla nostra parte”.
Contro il Modena la Cremonese ha battuto spesso i corner con il pallone corto. È una scelta precisa oppure dipende da ciò che decidono i giocatori in campo?
“C’era un’idea particolare e siamo riusciti a realizzarla a metà, il loro castello difensivo era molto fisico e quindi volevamo giocare palla sull’anticipo, perché dentro con Zaro e Caldara era difficile prendere qualche vantaggio. Sicuramente potevamo calciare meglio, ma più che i corner potevamo gestire un paio di punizioni nel modo corretto, senza dare coraggio a loro. Su quella gestione non siamo stati perfetti, sui corner forse è mancata qualità nella battuta, ma l’idea su come andare a svilupparlo c’era. Forse non siamo riusciti a farlo nella maniera corretta perché il Modena difensivamente ha giocatori importanti nel gioco aereo, come il Pisa”.
Vazquez sta incidendo maggiormente da trequartista. Lo ritiene uno dei pilastri della sua Cremo?
“Franco è un giocatore totale, quando uno sa giocare a calcio può definirsi in tantissime posizioni. Fabio Pecchia, che qui conoscete bene, l’ha schierato in tutti i ruoli, da punta a mediano di costruzione. Un giocatore con una personalità tecnica così importante può definirsi in tantissimi ruoli ed essere un valore aggiunto. In questo momento privilegio il fatto di tenerlo vicino alla punta perché ha qualità e sente la porta. Sin qui è stato determinante, perché i suoi gol ci hanno permesso di vincere una partita e pareggiare a Modena, creando anche le premesse per ottenere i tre punti”.
Gli ultimi pareggi del Pisa sono il messaggio che la Serie B si sta livellando verso l’alto?
“La Serie B è il campionato dell’equilibrio, l’ultimo turno dimostra quanto sia difficile e competitivo e quanto una giornata possa darti un vantaggio o uno svantaggio. Il Pisa ha fatto due 0-0, ma il Frosinone ha fatto una partita molto solida nonostante l’inferiorità numerica e col Catanzaro ci hanno provato fino alla fine trovando davanti un avversario reduce da un momento importante. Ogni avversario ha qualità, stiamo arrivando in un momento importante del campionato: la seconda fase di dicembre in cui il risultato conterà sempre di più. Affrontiamo questo equilibrio con personalità e spirito battagliero, avere un’identità forte e mettere in campo le nostre qualità per tenere botta alle difficoltà che l’avversario può portare”.
Quanto conterà mettere in campo i giocatori più freschi al termine di una settimana così intensa? Bonazzoli viene da due gol consecutivi, sarà confermato?
“Nel calcio c’è una legge non scritta che dice che quando un giocatore fa gol si privilegia il fatto di farlo giocare. Federico sta bene, anche se si sta allenando con questo piccolo problema al piede che non lo fa rendere al 100%, ma è un giocatore di qualità e quando una punta trova il gol vive sempre momenti importanti. Credo che a livello psicofisico la gestione più importante riguardi la terza gara, mentre nella seconda solitamente si gioca d’inerzia. Qualcosa valuterò, ma con i cinque cambi ci sarà anche una gestione all’interno della gara. Ho parlato con staff sanitario e preparatore atletico quindi ho ben presente lo stato dei ragazzi e cercherò di scegliere al meglio tra chi ha fatto la doppia partita e chi ha fatto spezzoni di gara, sapendo che chi giocherà saprà che a gara in corso ci saranno compagni pronti a dare supporto”.
Martedì sera Johnsen ha faticato nel primo tempo, quando giocava piuttosto largo impedendo a Sernicola di infilarsi, mentre nella ripresa si è acceso accentrandosi. Si tratta di una lettura passeggera o ricercata?
“Penso che possa stare aperto per definire una doppia ampiezza, ma bisogna riempire lo spazio con un altro giocatore. Se lo si fa con il tempo corretto prendiamo velocità in quella zona, siamo più qualitativi e diventa difficile difendere su di noi. Nel secondo tempo siamo riusciti a farlo meglio, con Dennis vicino a Bonazzoli abbiamo coperto bene l’ampiezza e sviluppato meglio nell’ultimo terzo di campo. Nel primo tempo invece c’è stato controllo totale fino all’ultimo terzo, dove loro in qualche modo riuscivano a ripiegare e rallentare le nostre azioni. Non abbiamo ottimizzato per creare occasioni da gol perché secondo me potevamo crearne di più, poi su qualche mezza palla sporca loro tenevano Palumbo, Defrel e Caso in avanti che potevano scattare in velocità. Complessivamente la squadra ha letto bene la partita contro un avversario di valore, dove anche tatticamente se non si era puliti c’era la consapevolezza di concedere ripartenze pericolose. Ma in entrambi i tempi, nonostante grande profondità da difendere alle spalle, la squadra ha lavorato bene. Le difficoltà da palla inattiva sono nate perché Palumbo calcia veramente bene e in più hanno saltatori importanti”.
Johnsen ha mostrato numeri eccezionali, ma è stato poco freddo davanti alla porta…
“Ci stiamo lavorando, ne ho parlato anche con lui. Quando fa una scelta deve portarla fino in fondo, perché quando pensi troppe cose diventa difficile realizzarne una concretamente, che sia quella giusta o meno. In quell’occasione ha scelto di calciare, è stato sfortunato con l’avversario a contrasto che l’ha sbilanciato e ha preso la traversa. Ma per me il fatto che abbia scelto è uno spunto importante, ha finalizzato. Quando arriva lì deve prendere una scelta e portarla a termine”.
La Cremo subisce gol da 10 partite consecutive. Cosa non sta funzionando?
“Nell’equilibrio generale non prendere gol diventa una forza. Bisogna vedere come li hai presi e quante occasioni hai concesso all’avversario. Le regole che hanno cambiato il calcio negli ultimi anni privilegiano il calcio offensivo, può capitare che dietro sia più difficile. Dobbiamo migliorare su questo aspetto, ma la squadra vuole giocare e proporre, vogliamo fare gol e difendere forte insieme. A volte l’abbiamo fatto togliendo un pezzo di campo per avere più densità e profondità da attaccare, altre volte capitano partite come quella di Modena in cui si ha tanta profondità da difendere e l’avversario, sfruttando i corner, può fare gol. Vogliamo migliorare sotto questo aspetto, ma in generale la squadra proverà a giocare a calcio e a segnare alla squadra avversaria”.
Cosa c’è di Inzaghi nel Pisa e nella Cremonese di Corini?
“Pippo è un allenatore importante, che ha fatto la Serie A e tantissima B da protagonista. La scelta di andare in Serie C a vincere con il Venezia dopo aver allenato il Milan dimostra la sua personalità. Ho grandissimo rispetto per il suo percorso, che sta portando avanti con qualità, ed affrontarlo è sempre un piacere. Da parte mia c’è la volontà di vedere una bella Cremonese e vedere che il percorso sta già lasciando tracce importanti. Sappiamo che ci sono da mettere dentro altre cose, ma per consolidare il percorso serve la prestazione e domani mi aspetto di consolidare l’identità che già si vede e che stiamo costruendo: voglio vederla contro un avversario di grande valore come il Pisa”.
Quali saranno gli indisponibili?
“Stiamo tutti bene, Ceccherini sta recuperando ma non sarà ancora a disposizione”.
Il Var c’è da molti anni ormai. Come lo giudica un allenatore esperto come lei?
“Credo sia uno strumento di miglioramento in assoluto, lo dimostrano le percentuali di errore dall’introduzione che sono diminuite molto. C’è sempre un uomo a guardare il video con una calma diversa da quella dell’arbitro che è in campo. Sicuramente si può discutere su cosa può migliorare, ma a livello oggettivo è dimostrato che diversi errori da campo sono diminuiti e lo ritengo uno strumento importante. A volte può andare bene, altre invece meno, come avvenuto martedì sera su due occasioni chiare a nostro favore”.