Sono El Mudo,
risolvo problemi
Leggi anche:
Da quando è arrivato alla Cremonese divide i tifosi: c’è chi lo ama e lo vorrebbe sempre vedere in campo e chi, invece, sostiene che a 35 anni non può più reggere una partita intera e rallenta troppo l’azione. Stiamo parlando di Franco Vazquez, che a Castellammare di Stabia, ancora una volta da quando veste il grigiorosso, ha risolto una partita che proprio non ne voleva sapere di mettersi per il verso giusto. Uno schema preparato e provato in allenamento su azione di calcio d’angolo (come ha rivelato il nuovo tecnico Corini dopo la partita), con l’argentino che ha anticipato il nuovo entrato Andreoni e ha messo il pallone in rete, grazie anche alla complicità del portiere Thiam.
In queste prime nove giornate di campionato è già la seconda volta che El Mudo risolve una partita a favore dei grigiorossi. L’altra volta era successo in occasione del secondo turno, con Vazquez all’esordio stagionale dopo aver saltato per squalifica la prima a Cosenza. Allo Zini, contro la neopromossa Carrarese, il punteggio era inchiodato sullo 0-0. Vazquez, partito in panchina, è entrato nella ripresa al posto di Bonazzoli e, a due minuti dalla fine, ha servito un assist al bacio a Johnsen, mettendolo davanti al portiere, costretto al fallo da rigore. Ed è stato il numero 20 grigiorosso a trasformare il penalty da tre punti sotto la Sud Erminio Favalli.
Nel 4-2-3-1 che Corini ha adottato contro la Juve Stabia, Vazquez ha fatto il trequartista a ridosso della prima punta, ma rispetto al passato ha giocato più vicino all’area di rigore evitando, come accadeva in passato, di indietreggiare troppo per andare a prendersi il pallone.
Giocando più vicino alla punta, El Mudo ha più possibilità di trovare il gol, magari decisivi come quelli che ha siglato finora. Lo stesso giocatore ha rivelato nelle interviste del dopo gara che è il nuovo tecnico a chiedergli di giocare più avanti.
I tifosi saranno pure divisi, ma gli allenatori pare proprio di no, visto che anche Corini sembra voler puntare forte sui lampi di genio di un Vazquez che magari non avrà più una tenuta da novanta minuti, ma che può risultare decisivo negli spezzoni in cui gli viene concesso di rimanere in campo.
Mauro Maffezzoni