Pergolettese

Curioni e il ko di Lecco: "Rimasti
in partita fino all'ultimo secondo"

Giacomo Curioni, allenatore della Pergolettese

Giacomo Curioni, allenatore della Pergolettese, ha commentato così la sconfitta di misura contro il Lecco: “Sapevamo che sarebbe stata una partita tosta, su un campo diventato sempre più pesante col passare del tempo, rendendo le cose ancora più difficili. Nel primo tempo la squadra mi è piaciuta, perché è entrata in campo con personalità. Ci eravamo ripromessi di stare un po’ più alti ed essere un po’ più aggressivi e l’abbiamo fatto bene. Abbiamo provato a risalire il campo arrivando ad attaccare dall’altra parte con delle giocate prestabilite e codificate, eseguite bene dai miei ragazzi. Siamo andati sotto su una palla laterale, perdendo il duello in area di rigore su un contrasto di testa. Nel secondo tempo, un po’ grazie anche alle sostituzioni, abbiamo cercato di cambiare qualcosa. Dovevamo logicamente scoprirci un po’ di più e, di conseguenza, abbiamo concesso qualche ripartenza al Lecco. Però siamo rimasti in partita fino all’ultimo secondo. Questo significa che siamo rimasti squadra ed è un aspetto positivo”.

La Pergolettese ha pagato a caro prezzo l’ennesimo gol su colpo di testa nell’area piccola. “C’erano parecchi uomini in area di rigore. Ionita è saltato sopra la testa di Tonoli – dichiara a riguardo mister Curioni –. Gli è saltato sopra e ha fatto gol. C’è anche il valore degli avversari quando prendi gol. E il valore del Lecco è importante”.

Il Pergo è partito con un 4-3-3, pronto a trasformarsi in 4-5-1 in fase di non possesso. Curioni spiega la sua scelta: “Ho scelto questo sistema di gioco per mettere i miei ragazzi nelle condizioni migliori. Il 4-4-1-1 che abbiamo proposto nel finale di gara la scorsa settimana richiedeva determinati interpreti, che contro il Lecco non avevamo a disposizione. Avevamo a disposizione altre caratteristiche, quindi avevo bisogno di coprire tutto il campo in ampiezza. Il dubbio che avevo era la scelta di Bouabre oppure Anelli ed ho preferito il primo perché avevo bisogno di maggiore gamba, perché sapevo che nelle ripartenze avremmo potuto sfruttare gli esterni”.

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