Juvi, ecco il centro Barbante
e il play tuttofare Massone
Due giovani talenti in rampa di lancio grazie all’ampio spazio dato dalla Ferraroni Juvi Cremona, parliamo del playmaker classe 1998 Federico Massone e del centro, di appena un anno in meno, Simone Barbante.
Presentati ufficialmente all’agenzia del lavoro “Al Centro”, entrambi sono d’accordo che i segnali arrivati dalle prime amichevoli sono incoraggianti: “Abbiamo iniziato forte dopo un mese di preparazione molto intenso- spiega Massone – e concentrandoci sull’organizzazione della squadra, le prime idee di base e chiaramente sull’impostare un ritmo molto alto. Questo è quello che vuole il coach e che deve caratterizzare questa squadra composta da giocatori giovani e fisicamente prestanti, il torneo vinto a Modena ne è la prova.”
Barbante ha spiegato che in allenamento si studia anche come occupare il campo: “Stiamo puntando sul correre a tutto campo e non giocare sulle situazioni a metà campo. Questo si è già intravisto e ha portato i suoi effetti però dobbiamo continuare così e migliorare.”
Il lungo ex Treviglio, dall’alto dei suoi 2 metri e 11, è un centro atipico che oltre a giocare vicino al canestro ha anche delle mani educate dalla lunga distanza: “Ormai il basket ultimamente chiede a noi lunghi qualcosa di più come tirare anche da fuori area, però io lo faccio fin da quando sono piccolo. Quindi, vicino a quella che è stata la mia prima abilità, poi piano piano ho aggiunto il gioco interno sotto canestro”
Massone, dopo parecchi anni in A2, ha imparato ad essere un playmaker all around in grado non solo di far segnare i suoi compagni, ma anche di difendere e andare a rimbalzo: “Ho una stazza importante per essere un playmaker e ne sono consapevole, questo perché nel corso degli anni il mio fisico è cambiato. Ci sono vari modi per entrare in partita, per essere efficaci e aiutare la propria squadra, come prendere qualche rimbalzo in più e il mio corpo mi aiuta a farlo. A volte la partita richiede più difesa, a volte più attacco, ho scoperto molti aspetti diversi e so come agire in base alla situazione.”
Lorenzo Scaratti