Giacchetta e la malattia: "Gioia
e positività sono fondamentali"
Il direttore sportivo grigiorosso Simone Giacchetta è intervenuto in occasione della “Serata dei Cinquecento” organizzata al campus Santa Monica dell’Università Cattolica per il ventesimo anniversario della Onlus MEDeA, nata per raccogliere fondi a sostegno dei pazienti oncologici.
Il ds della Cremo ha portato sul palco la propria esperienza con la malattia, diffondendo un commosso messaggio alla positività nei confronti di chi si trova ad affrontare questi ostacoli e dei propri cari: “Tre anni dopo aver chiuso una carriera di oltre vent’anni da calciatore senza gravi infortuni mi è stato diagnosticato un ospite indesiderato alla colonna vertebrale. Le aspettative non erano positive, anzi: in quel momento, la mia vita è cambiata – racconta Giacchetta -. Quando si è atleti professionisti ci si sente super uomini, si viaggia su binari velocissimi e io invece all’improvviso mi sono ritrovato come dentro ad un film. La malattia sembra difficile da curare, ma è proprio in quei momenti che dentro di sé scatta qualcosa: da una parte la continua competizione che si vive da sportivi ha aiutato, dall’altra l’essere padre di due figli piccoli mi ha dato la possibilità di combattere ancora. Ho avuto la fortuna di trovarmi nelle mani giuste e trovato la forza di dare per primo forza agli altri: la partita è durata tanto tempo, ma oggi sono qui e voglio dare la mia testimonianza perché credo che essere positivi e circondare il malato di gioia sia fondamentale per reagire a questo ospite indesiderato”.
Al termine del proprio intervento, il direttore Giacchetta ha offerto in dono la maglia grigiorossa del capitano Matteo Bianchetti e un pallone della Serie B autografato da tutti i giocatori della Cremonese. Gli oggetti sono stati messi all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione MEDeA.