Cremonese

Cremo, la lezione di Cosenza
per ripartire più forti di prima

Foto Us Cremonese

La festa dei lupi fa male, perché i grigiorossi non sono certo quelli visti ieri sera. Troppa poca Cremonese per le qualità di questa rosa, ma la sconfitta di Cosenza dimostra, ancora una volta, che in Serie B la bontà degli interpreti non sempre è direttamente proporzionale al risultato.

Si può vincere e perdere contro tutti, ma del ko in Calabria purtroppo c’è poco da salvare. Un avvio complicato, nella bolgia del Marulla, quel gol subito da D’Orazio in una fase difficile della partita, poi la mancata reazione, con la squadra di Alvini più volte vicina al raddoppio. La Cremo prova a creare qualcosa, soprattutto nella ripresa con qualche cambio, troppo poco però per sperare anche solo in un pareggio.

Abbiamo appena superato la metà di agosto e i carichi di lavoro della preparazione si fanno sentire. Questo è un fattore che sicuramente va considerato, anche perché il Cosenza è sembrato avere il doppio della benzina nel serbatoio.

Quando la condizione fisica non è ottimale, spesso di conseguenza, vengono meno anche alcuni aspetti tecnici. Perché non sei lucido, perché la gamba non accompagna la testa. Ma al di là di questi elementi, sicuramente indispensabili per analizzare una partita, alla Cremonese è mancato anche un pizzico di cattiveria agonistica.

Gli avversari, probabilmente consapevoli di avere “qualcosa in meno”, non hanno fatto sconti sotto questo punto di vista. Pressing forsennato, “guerra” su ogni pallone. In questi casi, anche se hai maggiore qualità, non puoi non pareggiare quella fame e quell’attenzione.

A livello tattico i grigiorossi hanno poi sofferto su entrambe le fasi. In quella attiva è mancata la volontà di prendere in mano la partita, di arrivare negli ultimi trenta metri con un certo tipo di fluidità. Qui vanno comunque sottolineate le pessime condizioni del manto erboso, che non hanno certo aiutato i palleggiatori grigiorossi. Ma il campo non può essere un alibi, come sottolineato dallo stesso Stroppa. Davvero troppi gli errori in fase di impostazione che, inevitabilmente, hanno messo sotto stress anche la linea difensiva.

La fase passiva infatti ha risentito molto del mancato palleggio, anche per i tanti palloni “velenosi” persi nella propria metà campo. Aggiungiamoci poi posizionamenti e letture errate, per un mix che non avrebbe potuto far altro che portare a una sconfitta.

Era la prima, ed è andata male. Ma da oggi c’è da pensare a un intero campionato da disputare. Sabato a Cremona arriva la neopromossa Carrarese, squadra da non sottovalutare ovviamente, ma partita che può subito rimettere in carreggiata i grigiorossi. Il bello del calcio è anche questo: una settimana ti criticano, quella dopo ti osannano.

Ci sono poi tanti nuovi giocatori di qualità da inserire nello scacchiere, elementi che da subito potrebbero portare risultati. Non è tempo di fare drammi, è semplicemente il momento di dimostrare che la Cremonese non è quella vista ieri sera a Cosenza.

Simone Guarnaccia – Inviato a Cosenza

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