Cremonese, ogni partita
un tassello in più
Si sa il calcio estivo conta più per la verifica dei progressi fisici di una squadra, rispetto ai meno importanti risultati, ed in tal senso la Cremonese pare già discretamente in forma. L’aspetto tattico non può poi risultare marginale, con la ricerca di meccanismi via via più oliati che rappresenta un vero obiettivo per ogni allenatore, e Stroppa, che peraltro sta proponendo pure un nuovo modulo, non fa certo eccezione.
Non guasta aver conquistato la terza vittoria su tre incontri, certo, ma molto più importante risulta riuscire ad apprezzare i miglioramenti e le nuove dinamiche tattiche che la squadra sta portando avanti con impegno.
In ognuna delle tre partite si è visto un qualcosa di nuovo in più.
Contro il Trento,ancora confermato il 4-2-3-1, stavolta il mister ha provato una applicazione leggermente diversa nei movimenti, il che testimonia oltre che del profondo lavoro che il tecnico sta svolgendo col suo staff, anche delle tantissime possibilità che il ricchissimo parco attaccanti grigiorosso offre con questo nuovo modulo.
Johnsen ha funto per la prima volta da pura e avanzata punta, con Vazquez alle sue spalle, mentre Vandeputte e Zanimacchia si muovevano da esterni con licenza di tagliare verso il centro.
Sempre con l’intento di valutarle le tante possibilità proponibili grazie alle caratteristiche diverse dei vari, ottimi, giocatori, ha cambiato la mediana Stroppa. Non più coppia di registi, Castagnetti e Mayer, come contro il Torino, ma un play, Castagnetti appunto, affiancato da un cursore dedito alla percussione offensiva, Collocolo. Nella ripresa verrà riproposta la stessa idea, con Majer e Pickel nuovi generosi interpreti.
La ricerca dell’inserimento senza palla, ma anche con il cuoio tra i piedi, è diventata un fattore da lanciare e sfruttare. Non per niente Collocolo è stato sempre vicino alla trequarti, e Pickel nella ripresa è stato forse il migliore in campo, con anche alcune occasioni da gol create. Piace poi il movimento di continua rotazione dei trequartisti, con gli avversari che potenzialmente, anche in campionato, potrebbero perdere riferimenti di marcature puntuali.
La pressione in avanti alimenta inoltre coraggio e personalità, che caricano la squadra. Non è un caso che sia stato addirittura un difensore, Lochosvhili, a rubare palla al limite dell’area avversaria in occasione del 2-0 poi reso effettivo dal magico sinistro di Vazquez, un altro che pare essre particolarmente a suo agio con tanto compagni coi quali dialogare nello stretto.
Qualcosina risulta da sistemare per quanto riguarda forse gli equilibri difensivi, con una ruota ancora da oliare negli ingranaggi, ma il tempo per perfezionare tutto c’è. Si è partiti dalla fase offensiva, e quella pare “girare” già molto bene.
È in sostanza una Cremonese che fa ben sperare, quella vista nelle prime tre amichevoli, con ottimismo e fiducia che stanno crescendo nel rispetto di una squadra che ha le qualità per far molto bene.
Roberto Moscarella