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Favola Annicchese: dal ripescaggio
al titolo di vicecampione CSI

Una storia che somiglia a quella della Danimarca campione d’Europa del calcio nel 1992. Le somiglia e non è identica, non solo per il valore della competizione, ma perché siamo di fronte a un secondo posto e non a un primo. Ma il risultato è comunque di valore, perché da ripescata l’Annicchese conquista la medaglia d’argento nazionale.

“Il CSI nazionale quest’anno vuole due squadre della Lombardia e Brescia che ha appena rinunciato alla partecipazione, volete partecipare voi?”: queste le parole rivolta ai dirigenti del club di Annicco, dopo aver conquistato un amaro terzo posto regionale. Il club si organizza e in due giorni riesce ad organizzare la trasferta di quattro giorni a Mestre. E’ lì che la magia inizia, con l’obiettivo iniziale che è quello di divertirsi, fare un’esperienza che potrebbe non capitare più e magari riuscire a migliorare il decimo posto nazionale del 2015.

E invece… 15 squadre iscritte, 3 gironi da 5 squadre, passa solo la prima di ogni girone e la miglior seconda. E l’Annicchese è nel girone A con Piemonte, Calabria, Sicilia e Lazio. Vittoria contro le prime due, la gara decisiva è contro il team siciliano che ha sede a Palermo e, nonostante l’Annicchese si presenti sempre con sei uomini contati, il successo vale primato e semifinale.

La sfida è contro Parma, dunque contro l’Emilia Romagna, una sfida che sembra non finire mai: sul 3-3 l’Annicchese ha la palla (o meglio il tiro libero) del vantaggio ma lo sbaglia: ai rigori però il passaggio del turno arriva comunque. Contro la Puglia, nell’ultimo atto, la stanchezza si fa sentire sempre di più (6 partite in 4 giorni) ma il cuore non è mai mancato. Avanti per 3-1 con 20’ da giocare, sembra fatta, poi il crollo fisico, le gambe non rispondono: il 3-3 a 5 minuti dalla fine, poi il ko per 5-3. Ma resta il secondo posto, firmato da Federico Generali, Mattia Fedele, Nicolò Lanzi, Matteo Giacobbi, Cesare Sanfilippo e Davide Generali. Con loro i dirigenti Mattia Molaschi, Elia Ghidotti e Matteo Pezzoli come capitano. E chi l’avrebbe detto quando il ripescaggio era sembrato soltanto un passo verso una passerella?

G.G. 

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