Ciofani e il futuro grigiorosso:
"Voglio crescere con la Cremo"
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Ha chiuso il cerchio, Daniel Ciofani. E non poteva che farlo a casa sua, Cerchio, comune di 1500 anime arrampicato in provincia de L’Aquila, nel cuore dell’Abruzzo.
“Mi sono preso un po’ di tempo a casa dei miei genitori per poter scrivere il mio addio al calcio giocato”: racconta Daniel, al telefono, mentre prepara il suo ritorno a Cremona. Già, perché il cerchio si è chiuso con le rincorse al cuoio ma non col mondo del pallone. E il futuro è ancora tutto da scrivere con la Cremonese, club che lo ha già scritturato per far parte del team dirigenziale: “Dobbiamo ancora definire bene quello che per me vuole essere un piano di crescita, personale e lavorativo. Ne parleremo con calma perché prima avrò il corso Uefa B a Coverciano – spiega Ciofani -. Diciamo che a fine agosto tornerò in pianta stabile a Cremona e da settembre sarò operativo al centro Arvedi”.
Una notizia caldeggiata da tutti i tifosi grigiorossi, gli stessi che a Venezia hanno tributato a DC9 l’omaggio più bello: “Le mie lacrime al termine della finale persa erano per un sogno infranto. Perché avevo la consapevolezza che potesse essere la mia ultima partita e nutrivo la speranza di chiudere con un trionfo. Ma questo è il calcio, lo sport, la vita. È arrivata una sconfitta che pone comunque la basi per una ripartenza. Una ripartenza che, per me, sarà in una nuova veste”.
Lo sguardo verso il futuro è lo stesso di quel bimbo che nel video, ormai virale, postato da Ciofani sui suoi profili social racconta la crescita di un piccolo Daniel che attentava alle porte di casa giocando a pallone col fratello Matteo, di tre anni più giovane. Un legame fortissimo, rafforzato dalle sfide tra futuri attaccante e difensore.
E per bomber Daniel l’emozione più grande vissuta in vent’anni di carriera è quella adrenalinica del primo sigillo. Serie B, 25 febbraio 2006, stadio Adriatico, minuto 87′ di Pescara-Arezzo, abruzzesi sotto di un gol, Maurizio Sarri dalla panchina aveva già pescato bene: dentro “il gigante Ciofani” come lo chiamavano i cronisti di allora e zampata di destro per l’1-1 definitivo. “Il primo gol non si scorda mai – racconta Ciofani -. Sono tanti i ricordi belli della mia carriera. Ma il termine di paragone di tutto è il primo gol segnato da professionista. Quell’emozione è rimasta così speciale che ogni altro picco di adrenalina lo ha solo avvicinato”.
Nel chiuso della sua stanza, a Cerchio, Ciofani si è messo a scrivere, ricercare foto, registrare la propria voce, montare video: “Tutto artigianale…”, scherza il bomber. Sarà anche artigianale, ma ha già commosso migliaia di persone vedendo il crescendo di reazioni sui social. “Uno dei messaggi più belli che ho ricevuto dice che con questo video sono riuscito a far commuovere contemporaneamente due province calcistiche”. Cremona e Frosinone, due capitoli fondamentali nella vita sportiva di Ciofani.
All’ombra del Torrazzo, DC9, ha conosciuto fatica e gloria: “La promozione ottenuta con la Cremonese e la festa allo Zini sono tra i momenti più belli e intensi della mia vita”. Tanti gli ex compagni che hanno chiamato o scritto in questi giorni, in queste ore. Tra chi lo rivorrebbe in campo e chi invece già gli prospetta una carriera altrettanto longeva fuori.
Due decadi di calcio giocato, di ritiri estivi, di reti, di campionati vinti e finali perse: “Sono davvero lunghi vent’anni… – chiosa Ciofani -. In questo mio ripercorrerli ho cercato anche di essere breve. Ci sono tante altre cose che avrei voluto dire. È complicato essere essenziali. Ma è la sintesi del mio ruolo: poche parole, tanti fatti. Pochi tocchi, tanti gol”.
Simone Arrighi