Cremonese

Renato Olmi, 110 anni fa nasceva
una leggenda grigiorossa

Renato Olmi

Centodieci anni fa, il 12 luglio 1914, a Trezzo d’Adda, nasce Renato Olmi. La storia in grigiorosso del centromediano che finirà per essere uno dei 22 prescelti dal commissario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo nella vittoriosa spedizione al Mondiale di Parigi del ‘38, trova il suo principio il 3 agosto 1933, quando, con un comunicato ufficiale, la Federazione Italiana Giuoco Calcio autorizza “ad altra società” il suo trasferimento. L’altra società è la Cremonese, che in quel tempo si trova a calcare i campi di Serie B dopo la retrocessione dalla massima serie avvenuta al termine della stagione 1929/30.

TALENTO
Olmi, di cui ricorre il 110° anniversario della nascita, non ha ancora 20 anni ma ha già la stoffa del predestinato. Cremasco d’adozione, è con i nerobianchi della città del Serio che si fa notare ancora giovanissimo. Fisico asciutto, qualità tecnica da vendere, visione di gioco, capacità organizzative, tiro potente: in poche parole è un centromediano moderno che indossando la maglia del Crema ha già lasciato trasparire tutto il suo talento.

ARRIVO IN GRIGIOROSSO
A volerlo all’ombra del Torrazzo è il tecnico ungherese Joszef Banas che convince il club a strapparlo ad un’agguerrita concorrenza. Il 17 agosto il tecnico danubiano dirige sul campo militare di Piazza d’Armi il primo allenamento di una Cremonese ancora in fase di costruzione e che da poco ha ufficializzato il ritorno in grigiorosso di Rocco Ranelli, mezzala d’attacco che dopo i fasti degli anni Venti si è trovato a girovagare tra Milan, Brescia e Napoli. Olmi si presenta all’appuntamento sostenendo con i compagni una seduta di preparazione di oltre due ore e mezza, completamente basata su esercizi ginnici e corse.
La prima amichevole della stagione si gioca a Pizzighettone qualche giorno più tardi ed è in realtà una partitella in famiglia: grigiorossi contro bianchi. Olmi si schiera con i primi e i giudizi su di lui sono subito lusinghieri: “Appare fin d’ora un centro che darà delle soddisfazioni” riportano le cronache. Una previsione precisa che troverà riscontro nella carriera ai massimi livelli del centrocampista di Crema. L’esordio in campionato è datato 10 settembre. Al Polisportivo Farinacci la Cremonese ospita la Comense e Banas lo schiera al centro della linea mediana con Mosca e Sbalzarini. Finisce 0-0, ma ad andare vicina alla vittoria è la squadra lariana allenata da Baloncieri che sbaglia un calcio di rigore. Olmi, però, conferma fino in fondo il suo valore giocando con padronanza anche se – scrivono i cronisti – “ha calato nella ripresa”.

LA PROMOZIONE
Da quel giorno scenderà in campo con la Cremonese 82 volte, realizzando 12 gol nelle 4 stagioni in grigiorosso. Le prime 3 le gioca consecutivamente dal 1933 al 1936, lasciando soprattutto il segno in quest’ultima che riporta la Cremonese in Serie B dopo un anno trascorso in C. Il contributo di Olmi è fondamentale: segna 8 gol e decide in prima persona i match contro Legnano, Monza e Falck Sesto San Giovanni. Tornerà a giocare con la Cremo, fregiandosi già del titolo di campione del mondo, nella tribolata stagione del ’44, sul finire della sua gloriosa carriera e in pieno periodo bellico.

NAZIONALE
Nella stagione 1937/38, dopo un’annata alla corte del Brescia, si trasferisce all’Ambrosiana Inter trascinata dal bomber Meazza. I nerazzurri vincono lo scudetto e Olmi si guadagna la convocazione di Pozzo. Durante quel Mondiale, il secondo vinto consecutivamente dagli azzurri, il centrocampista non riuscirà a trovare spazio in campo, rimandando il suo esordio con la nazionale maggiore all’aprile del ’40 (Italia-Romania).

IL VIAGGIO CON POZZO
In un’intervista rilasciata a Bruno Soldati per Mondo Padano nel 1984, Olmi ricorda come in realtà non partì per la Francia non nelle migliori condizioni fisiche. “Non stavo bene – spiega al giornalista – eppure Pozzo mi portò ugualmente. Ricordo che mi volle nella sua cabina sul vagone-letto da Marsiglia alla capitale. In quella occasione, e non solo in quella, ebbe per me i tratti di un padre”.

EPILOGO
Olmi si spegnerà a Crema nel 1985. Nella sua bacheca ci sono una Coppa del Mondo, due scudetti e una Coppa Italia che fanno di lui uno tra i giocatori più titolati della storia grigiorossa.

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