Cremonese

Daniel Ciofani tra scadenza
con la Cremonese e futuro

Il 9 agosto del 2019, con una salita sul Torrazzo a ereditare virtualmente la 9 di bomber Gioacchino Prisciandaro, iniziava la storia tra Daniel Ciofani e la Cremonese. Una relazione d’amore a tutti gli effetti: colpo di fulmine all’annuncio, qualche crisi, ma una fedeltà di fondo che ha reso il DC9 grigiorosso una bandiera capace di gol salvezza (luglio 2020, doppietta al Menti di Castellammare di Stabia), di grande contributo al ritorno in A della Cremo (8 reti nel 2021/‘22) e di esempio da seguire nel complicatissimo campionato di Serie A (da quarta scelta ad attaccante più prolifico con 8 reti e una stagione da unico vero trascinatore).

Il 30 giugno 2024 termina il contratto di Daniel Ciofani col club di via Persico e come successo un anno fa, per un attaccante che il prossimo 31 luglio compirà 39 anni, si aprono le riflessioni sul futuro. Che per DC9 sono iniziate da mesi, se non da un annetto. La famiglia è ormai cremonese d’adozione. I figli hanno già provato l’emozione di tifare per papà dalla curva Sud dello Zini. Lo stesso Daniel vorrebbe restare a Cremona ma l’ultima stagione, con 17 presenze di cui solo tre da titolare e due gol segnati (uno bellissimo a Catanzaro nei playoff), gli ha lasciato negli scarpini qualche sassolino per ambire ancora ad un po’ di campo, prima di passare ad altro, scrivanie comprese.

In grigiorosso DC9 ha messo insieme 166 presenze in cinque stagioni, con 34 gol segnati e 8299’ giocati. Statistiche che vorrebbe provare ad aggiornare, nonostante la carta d’identità. Dopo le vacanze con la famiglia, per Ciofani è arrivato il momento di scegliere cosa voler fare da grande, in campo o fuori. Per la Cremo ha parlato settimane fa il diesse Simone Giacchetta: “Daniel gioca a Cremona da tanti anni, è un riferimento oltre che un calciatore che ha fatto la storia recente grigiorossa. Con lui abbiamo condiviso tante soddisfazioni e amarezze. Fino a quest’inverno il suo percorso da calciatore sembrava destinato a finire e ha intrapreso il corso da direttore sportivo, non ci siamo parlati dopo i playoff e non ho avuto altre indicazioni in merito. In ogni caso – concludeva Giacchetta -, per quello che è lo status della persona, se il calciatore ha raggiunto un certo tipo di percorso il ragazzo Daniel è diventato uomo ed è pronto a fare qualsiasi cosa”.

Non proprio un assist a porta a vuota. Ora la palla passa al bomber, che in carriera ha tramutato in gol anche i palloni più scomodi. Come a Catanzaro: cross un po’ arretrato trasformato in arcobaleno a scavalcare Fulignati, miglior portiere della cadetteria. L’ultima perla di una carriera da applausi. Ultima… almeno fino ad ora.

 

Simone Arrighi

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