Nuoto estremo: 100 km in Po
nuova impresa di Walter D'Angelo
Una nuova impresa per Walter D’Angelo, nuotatore della canottieri Baldesio specializzato in imprese estreme. Sabato 29 giugno partirà dalla zattera della Baldesio per percorrere a nuoto 100 km da Cremona a Bagnolo San Vito in provincia di Mantova con l’intento di stabilire un nuovo record, o meglio di migliorare il record di 80 km che già gli appartiene, realizzato nel settembre 2019.
Le condizioni del fiume non sono delle migliori come il “Delfino italiano” ha potuto verificare di persona arrivando a Cremona a saggiare la temperatura dell’acqua, attualmente di 22°: “Spero che aumenti, perché la permanenza in acqua sarà di circa 10 o 11 ore – spiega D’Angelo – si partirà alle 7:30 del mattino dalla Baldesio con l’arrivo previsto intorno alle 19. La velocità della corrente attualmente è buona e, tenendo un’andatura di 3 km all’ora, dovrei raggiungere una velocità di circa 10 km/h”.
L’evento è stato promosso e organizzato da Assopo, associazione per la promozione del nuoto in Po, presieduta da Alberto Lancetti: “Sono molto grato a questa associazione, a Lancetti e alla sua collaboratrice Susanna Ravelli che mi supportano per poter realizzare questa impresa. Avremo anche l’aiuto di Mario Lana che mi seguirà in barca per darmi la direzione e risparmiare qualche centinaio di metri, vito che abbiamo previsto in tutto un percorso di 103/104 km, con lui sull’imbarcazione ci sarà Ornella Perongini che si occuperà del rifornimento di integratori salini, barrette e qualche alimento, circa ogni 45 minuti; ci sarà poi il supporto dei cronometristi federali che ufficializzeranno sia il tempo e che la durata e il chilometraggio corretto”.
Tante le insidie: “Le maggiori sono sicuramente legate alla temperatura dell’acqua: fin quando si sta in acqua poco tempo, anche con una temperatura al di sotto dei 20°, non c’è alcun problema, ma con una permanenza di 10 ore la difficoltà sarà più elevata. Dovrò riuscire a mantenere il calore corporeo per poter arrivare fino a raggiungere l’obiettivo nel miglior modo possibile. Ma anche alle acque del Po che, si sa, non sono limpide. Ricordo che nel 2019 quando nuotavo non vedevo la mia mano a mezzo metro, quindi diciamo che la torbidità dell’acqua è un’altra delle insidie, sperando inoltre di non incontrare qualcosa che mi possa colpire e far male, come qualche tronco”.
Walter D’Angelo non è nuovo alle imprese estreme: “La più difficile in assoluto – racconta – è stata la traversata della Manica nel 2011, perché quando l’abbiamo effettuata con altri tre nuotatori – e siamo attualmente ancora l’unica staffetta ad averla fatta – perché oltre a una temperatura di 16° e dunque molto fredda del Canale della Manica, abbiamo trovato il mare molto mosso e siamo stati tutti male. E’ stata la traversata più difficoltosa in assoluto ma forse anche quella più emozionante, bellissima anche la sestupla attraversata dello Stretto di Messina consecutiva che ho fatto nel 2013”.