Cremonese

Cremonese padrona per 50’
Poi arriva l’onda calabra

L’esultanza della Cremo per lo 0-1 di Tsadjout (foto Usc)

Due partite in una. E siamo solo al primo atto. Catanzaro versus Cremonese, dopo due incroci in regular season anestetizzati dall’attendismo, è esplosa in tutto il suo splendore in un primo tratto di semifinale playoff che per i grigiorossi è stato trionfale per cinquanta minuti e da allarme giallorosso per mezz’ora. Al “Ceravolo”, molto più di un dodicesimo uomo per apporto ambientale, i calabresi di Vivarini hanno riproposto gran parte dei reduci dei 120’ e interessi con il Brescia. Stroppa, invece, ragionando sui 180’ del doppio confronto che si completerà sabato sera allo “Zini”, ha optato per la prima volta in stagione su un attacco a due arieti. Fuori Coda, dentro Ciofani e Tsadjout, con Vazquez mezzala e una capacità iniziale di riempire la metà campo calabrese degna di una delle migliori versioni grigiorosse in stagione. Solo (o quasi) Cremonese nei primi 49’ e spiccioli, rinascita calabrese nei restanti 40’ e recupero. Con ordine: le scelte di Stroppa vengono premiate presto, un vantaggio maturato su schema da corner e che come a Parma prevede lo smarcamento in area del Mudo, tiro a giro del mancino rintuzzato da deviazione e traversa ma la zampata di Tsadjout è puntuale per lo 0-1. Sulle gambe, il Catanzaro fatica a reagire e laddove di solito vola, sugli esterni, con Zanimacchia e Quagliata si fa schiacciare. Vazquez, come in campionato al “Ceravolo”, da mezzala è sempre nel vivo del gioco e il ritmo blando del pressing locale gli lascia ossigeno per pensare. Tutto liscio? Per un tempo sì, visto che il Catanzaro produce solo qualche folata senza però impensierire Saro. L’inizio ripresa, solitamente di difficile approccio per la Cremo, sembra invece consegnare a Stroppa le chiavi della semifinale. Il gol capolavoro di Ciofani che incorna da bomber vero un cross di Zanimacchia è merce rara in cadetteria e merita il plauso anche di Fulignati. Sullo 0-2, spalle al muro, il Catanzaro si rianima col lampo di Biasci all’incrocio: serviva una scintilla al “Ceravolo” per infuocarsi. La pressione giallorossa diventa totale, l’onda calabra schiuma e la gestione grigiorossa vacilla. In apnea, i cambi Johnsen per Ciofani, Abrego per Vazquez, Sernicola per Zanimacchia invece di aggiungere tolgono anima alla Cremo. Bianchetti più di una volta apre le braccia per chiamare una reazione dei suoi compagni e quando l’uomo dei playoff giallorosso Brignola fa 2-2 quel che resta, 22’ più recupero, diventa un inferno. I grigiorossi non ritrovano più il bandolo della matassa, gli innesti non incidono e solo quando dalla panchina entrano anche Coda e Ghiglione vengono prodotte un paio di occasioni in area calabrese. Ma è il Catanzaro ad averne di più nonostante l’extra time col Brescia di tre giorni prima. Donnarumma non è in serata di grazia e Saro prima e il palo poi evitano il ribaltone. La Cremo chiude con un pari esterno che significa avere sabato allo “Zini” due risultati su tre a disposizione. Qualcosa cambierà Stroppa, poco o nulla modificherà Vivarini. Dopo tre pareggi, allungare la serie può bastare alla Cremo. Ma col fuoco del Catanzaro non si può certo scherzare, basta un attimo a Iemmello e soci per infiammarsi. Per la gara di ritorno anche il capitano Ciofani, ringraziando i 57 arrivati in Calabria, ha chiamato il popolo a raccolta: “Continuiamo a rincorrere il nostro sogno, contando su quell’aspetto emotivo che ha permesso oggi al Catanzaro di recuperare una partita – così DC9 -. Sappiamo che lo Zini ci spingerà per un sogno che deve diventare realtà”.

Simone Arrighi – inviato a Catanzaro

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