Cremonese

Cremo, il trionfo della Primavera
nelle emozioni dei protagonisti

La Cremonese Primavera di Elia Pavesi ha scritto la storia, conquistando la promozione in Primavera 1 con sei giornate di anticipo. Erano 18 anni che il club grigiorosso mancava dalla massima serie del calcio giovanile italiano. Il traguardo è stato raggiunto dopo una cavalcata incredibile, una stagione costellata di record. E l’atto finale è stata l’ennesima dimostrazione di forza: un successo per 5-2 in rimonta in casa del Parma secondo della classe.

Al termine della partita il primo a parlare è il direttore generale della Cremonese Paolo Armenia. “Questa è una grande soddisfazione – commenta Armenia -, perché viene da un percorso lungo. La Primavera non nasce ieri, ma è da tanti anni che la Cremonese sta lavorando. Questo risultato è frutto di un lavoro serio e silenzioso che va avanti negli anni. Grande merito va all’allenatore e ai giocatori, così come al responsabile del settore giovanile Pasquinelli, ma non dobbiamo dimenticarci chi fino a ieri ha lavorato con la Cremonese, quindi Giovanni Bonavita e Guerrino Ghio, che sono stati responsabili del nostro settore giovanile per tanti anni. E’ un lavoro che oggi premia questi ragazzi, premia tutte le persone che operano nel settore giovanile, dai Pulcini fino alla Primavera. Pasquinelli è arrivato quest’anno e ha coronato il lavoro mettendo la ciliegina con questo grande successo. Arrivare in Primavera 1 è una soddisfazione importante, è la Serie A del settore giovanile. Il risultato è arrivato grazie agli sforzi fatti da questa società, fatti dal Cavalier Giovanni Arvedi, che ha permesso a questi ragazzi di allenarsi in un centro sportivo di altissima qualità. Il Cavaliere ci tiene, come ci teniamo tutti e vedere questa festa è una soddisfazione. Vincere 5-2 a Parma ci fa essere soddisfatti ancora di più”.

Nel gruppo della Primavera ci sono elementi nel giro delle rispettive Nazionali e della prima squadra. “Ricordiamoci che l’obiettivo di un settore giovanile non è vincere – risponde Armenia -, ma creare dei talenti che siamo pronti per poi arrivare magari in prima squadra. Nella rosa della Primavera ci sono alcuni aspiranti giocatori che hanno alcune qualità interessanti e nel tempo possono arrivare. Non dobbiamo fare delle pressioni, dobbiamo camminare giorno dopo giorno e vedere cosa succede, quindi con calma le cose matureranno”.

Il responsabile del settore giovanile della Cremonese Stefano Pasquinelli è raggiante in volto. “Siamo partiti con l’idea di fare il miglior campionato possibile – dice Pasquinelli – e il percorso è stato eccezionale, anche oltre le aspettative iniziali. Grande merito è dei ragazzi e dello staff che ha lavorato tutti i giorni, partendo con qualche difficoltà ad agosto, quando eravamo in tanti e dovevamo perfezionare la rosa. Dalla fine di agosto siamo riusciti a incanalare tutta una serie di positività. L’aggregazione del gruppo è stato quello che oggi ha fatto la differenza”.

Una stagione fantastica, testimoniata dai tanti record che la squadra detiene. “Record a parte, credo che la cosa che ha caratterizzato il percorso dei ragazzi sia stata la mentalità che hanno acquisito durante il percorso, la maturità raggiunta attraverso i risultati positivi che hanno raggiunto. Anche oggi la tensione poteva farla da padrone, ma i ragazzi hanno dimostrato di poter recuperare uno svantaggio e fare un’ottima prestazione”.

Grande soddisfazione da parte del tecnico della Primavera Elia Pavesi: “Il rischio era quello di venire un po’ frenati dalla tensione e di percepire questo match point come una cosa non semplice da gestire. Abbiamo preso subito gol su una palla inattiva e questo poteva chiaramente complicare le cose. Ma la vittoria di oggi, anche per come è arrivata, è il coronamento di una stagione. Questa squadra ha dimostrato di avere fin da subito questo carattere e questa predisposizione allo spingere. I ragazzi sono predisposti a provare ad andare in avanti per fare gol, quindi non parlerei di gestione del risultato nel secondo tempo. Lo spirito che ci ha portati a raccogliere questi risultati è proprio questo, il voler sempre spingere. Il Parma in casa ha fatto 30 dei suoi 43 punti, quindi vincere qui non era semplice. Le motivazioni, la voglia e l’entusiasmo dei miei ragazzi oggi hanno preso il sopravvento. Siamo stati bravi, fortunati, ma ci abbiamo creduto”.

Si chiude un po’ un cerchio da quella finale playoff persa a Lecce nel 2021, il lavoro negli anni ha portato i suoi frutti. C’è una dedica particolare? “Mi preme, anche se può sembrare scontato, partire con dei ringraziamenti. Ricordo il mio percorso alla Cremonese, da subito mi hanno chiesto di curare la crescita dei ragazzi, la loro educazione, dando un’immagine sana del nostro contesto. Tutto questo non lo abbiamo mai perso di vista. Il nostro percorso è stato lungo: siamo stati bravi il primo anno con questi playoff arrivati un po’ a sorpresa, il secondo anno ci siamo confermati e consolidati, l’anno scorso abbiamo preso una bella rincorsa. E quest’anno con degli aggiustamenti e la crescita dei ragazzi siamo riusciti a centrare questo obiettivo. Per me è motivo di grande felicità, perché ho la consapevolezza di aver lasciato qualcosa di migliorato rispetto a quando sono arrivato. Il pensiero va al Cavalier Arvedi, che ci mette nelle condizioni di poter lavorare e di poter crescere. Grazie ovviamente alla società, dal direttore generale Armenia al responsabile delle giovanili Pasquinelli, che ci hanno sempre garantito un clima adatto alla crescita dei ragazzi. La dedica è scontata. Oggi c’era mia moglie in tribuna, lei mi sopporta, quest’anno le ho fatto vedere migliaia di partite in tv e non ne può più, perché ormai ne sa quasi più lei di me di calcio. La dedica va a lei, che c’è sempre”.

“Un altro punto importante – aggiunge Pavesi – è che oggi finiamo noi davanti ai microfoni, ma in realtà il lavoro del settore giovanile parte da lontano. Quest’anno io e il mio staff abbiamo allenato questi ragazzi, ma loro in questi anni sono passati anche dalle mani di altri allenatori. Questo risultato va condiviso. Io devo ringraziare tantissimo lo staff, che ha dedicato tempo, passione, ore sin dal primo giorno. Tante persone lavorano nell’ombra, ma spero si riesca a premiarle. Il settore giovanile è un movimento, la Primavera è l’ultimo passo, quelli più bravi dovrebbero stare con i più piccoli, perché è lì che crei le basi. Io oggi raffino quello che c’è. E’ un traguardo che va condiviso quindi con tutti gli allenatori che ci sono oggi e con quelli che sono passati di qui. Tutte le persone che hanno lasciato qualcosa, oggi sono state ripagate”.

Mauro Maffezzoni

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