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Leandro Fusar Poli dello
Sraffa ai nazionali di Kung Fu

Nuovi successi per il diciassettenne Leandro Fusar Poli che frequenta l’indirizzo sanità e assistenza sociale dell’Istituto Sraffa di Crema. Dopo la vittoria tricolore dello scorso anno a Padova nel campionato Kung fu Qwan Ki Do nella categoria juniores maschile 3/4 cap, Leandro nei giorni scorsi si è assicurato a Brescia la qualificazione per la finale che si disputerà il prossimo 19 maggio sempre a Padova, per quanto riguarda il “combattimento”, preceduta di qualche giorno dalla finale di Torino per quanto riguarda la “tecnica”.

Per confermare il titolo nazionale vinto lo scorso anno, Leandro dovrà vedersela con altri 8 ragazzi che si sfideranno in combattimenti tra le squadre composte da 2 atleti: la vittoria andrà alla squadra che totalizzerà il numero maggiore di punti, nel tempo stabilito. Leandro, che vanta già un palmares di tutto rispetto, campione nazionale tecnica e combattimento 2022 e 2023, si allena presso la palestra Soffio del Drago di Lodi, dove sta preparando anche l’europeo di Parigi in programma dal 26 al 28 aprile.

Una passione quella di Leandro Fusar Poli per il Qwan Ki Do, che parte da piccolissimo visto che ha iniziato a praticare questa disciplina già a tre anni e mezzo, affinando poi la tecnica con il maestro Davide Migliore, della palestra Soffio del Drago e con papà Fabio, con il quale collabora anche nei corsi proposti presso lo studio olistico Equilibrium di Crema.

“Questo è uno sport che ti aiuta a riconoscere valori quali costanza, rispetto e disciplina” dice Leandro, che si allena ben 5 giorni a settimana. “Negli allenamenti stimoliamo l’osso attraverso dei calci contro superfici dure, al punto da creare microfratture che determinano l’accrescimento di una sorta di callo per fortificare le ossa, al fine di conferire maggiore resistenza agli urti – aggiunge Leandro – essenziale per poter effettuare operazioni particolari, quali ad esempio la rottura delle tegole”. Il giovane Fusar Poli, oltre alla preparazione alle gare delle categorie di appartenenza, si diverte anche a dare il proprio contributo per la promozione di questa disciplina tra i bambini: “Sì, è bello e stimolante perché questa disciplina sportiva insegna tra le altre cose il rispetto dell’avversario e contribuisce a educare i bambini alla costanza, che serve per raggiungere non solo obiettivi sportivi – conclude Fusar Poli – ma anche la crescita complessiva”.

Ilario Grazioso

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