Cremonese

Paradosso Cremo: va in Sudtirol
ma perde quota. Venezia ringrazia

Ravanelli e Odogwu (foto Usc)

Sudtirol, ancora tu. Non potevamo vederci più? Partita stregata all’andata, idem con patatrac al ritorno. “È la legge del gol”: dice Stroppa mentre macina metri nei corridoi di un Druso che per lui è stato casa e ora diventa un caso. Sembra, vista qualche metro più lontano dalla panchina grigiorossa, la Legge di Murphy: se qualcosa può andare male, lo farà. 

Cosa è successo alla miglior difesa del campionato per prenderne tre in un colpo solo da una squadra che nell’ultimo mese non aveva segnato più di un gol a partita? E cosa succede alla Cremo quando incrocia gli altoatesini? Due sconfitte stagionali contro il Sudtirol senza mai riuscire a bucare Poluzzi è troppa grazia per un nemico che in classifica, tolti gli scontri diretti, avrebbe 24 punti in meno dei grigiorossi.

Cosa è successo al Druso è un mistero buffo se si pensa all’approccio di Bolzano, con mezz’ora di tiro a segno e sprechi: Coda, Falletti, Vazquez (palo), Ravanelli, Zanimacchia, ancora Coda (gol annullato per fuorigioco del 98 prima dell’imbucata del bomber). Per non parlare delle possibilità di riaprirla, con Pickel a spedire sulle Dolomiti il più facile dei tap-in.

Cosa è successo in Alto Adige trova risposta nei numeri. Cremonese: 62% di possesso, 18 conclusioni tentate, solo 2 nello specchio della porta, zero incasellato alla voce gol validi. Sudtirol: 4 tiri, 3 gol, fine dei giochi. Che gli altoatesini facessero della concretezza la loro qualità migliore lo si sapeva dalla gestione Bisoli, con Valente e il 3-4-2-1 schiacciato sulla difensiva ad argine del fortino la battaglia diventa ancora più dura. La Cremo perde perché condannata dalle imprecisioni offensive e dalla giornata balorda difensiva.

Falletti su Odogwu in occasione del gol dell’1-0 è un’eventualità che non può materializzarsi nel cuore dell’area. L’harakiri Antov-Jungdal che impacchetta il 2-0 è l’evidenza di una giornata da vertigini: l’alta quota del secondo posto torna rifugio del Venezia, dopo una giornata in cui tra le prime quattro vincono tutte tranne la Cremo. Alla sosta Stroppa arriva con un punto da recuperare a Vanoli, uno da conservare su Roberts. Poteva esserci weekend peggiore? No. Ma fino ad una settimana fa nel 2024 grigiorosso era andato tutto (quasi) per il meglio.

Mister, dopo la vittoria col Como ha fatto il pompiere, ora? “Accendo il fuoco”, così Stroppa. Dal 1° aprile la Cremo dovrà incendiare il finale di campionato e per farlo dovrà in primis asciugare le polveri: oltre ai gol di Coda servono quelli delle seconde punte, che per ora si limitano al blitz di Vazquez a Cittadella e al tap-in di Falletti a Genova. Con la Feralpisalò rientrerà Johnsen, che a Marassi si era sbloccato da mezzala. Avranno poi più benzina nel motore Collocolo e Buonaiuto. Qualità in abbondanza, da sfruttare nella corsa a tre per il secondo posto.

Simone Arrighi – inviato a Bolzano

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