Cremonese

Lega B, la linea dell’assemblea
sulle riforme della Figc

Foto Sessa

Professionisti Serie B, che ha visto la partecipazione dei vertici dirigenziali della Cremonese, ha fatto una prima valutazione del piano strategico presentato dalla Figc. In primis, il confronto è stato sul rafforzamento dei criteri economico-finanziari di ammissione, un capitolo delle riforme che ha visto la Lega B molto attiva con diverse proposte accolte e trasposte nel documento.

Fra queste, quelle sul lavoro sportivo, sul potenziamento dei sistemi di controllo e sulla semplificazione degli adempimenti burocratici. Quindi l’introduzione del tax credit per l’utilizzo di giovani e per lo sviluppo infrastrutturale; per questo ultimo punto si prevede un’implementazione delle prescrizioni per tutto il settore professionistico, come richiesto sempre dalla B. “La gestione attenta e virtuosa delle nostre società rende possibile affrontare con serenità le riforme introdotte dal documento – ha detto il presidente Mauro Balata – Noi siamo sostenitori di una politica di stabilizzazione e del principio di equa competizione come dimostrano le proposte avanzate negli scorsi mesi”.
Condivisa dall’assemblea ‘preoccupazione’ per il clima sorto fra le componenti che ostacola i cambiamenti necessari alla crescita del sistema calcio Italia. In particolare, da diversi rappresentanti dei club, viene sottolineata la necessità che le principali leghe professionistiche non siano escluse dal processo di riforma. Contestata la mancata previsione, nel documento federale, della simmetria fra promozione e retrocessione fortemente richiesta dalla B: l’attuale format, infatti, crea una distorsione e un turn over del 35% di club che rende impossibile qualsiasi pianificazione politica, sportiva ed economica.

L’assemblea ha confermato il netto contrasto verso l’approdo delle seconde squadre in B, la reintroduzione delle multiproprietà, che inciderebbero sulla regolarità del torneo, e sull’accorpamento LNPB con Lega Pro, proposta considerata insostenibile per l’alto numero e la differenza di esigenze dei club, che porterebbe a conseguenze di squilibrio, caos, ingovernabilità e a un danno economico per le attuali società di B.

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