La Cremonese baila
col suo "Papu"
Leggi anche:
A inizio anno gli ultimi allenamenti a Terni: i saluti ai compagni di squadra, il congedo con la società e la piazza, scottata dall’addio imminente del “suo” folletto, l’uruguaiano Cesar Alejandro Falletti Dos Santos, capitano e idolo indiscusso con 237 presenze, 48 gol e 31 assist distribuiti in dieci anni e due esperienze diverse con le fere. Il 9 gennaio la firma sul contratto con la Cremonese, il primo allenamento, l’immediato feeling col gruppo ma l’impossibilità di dare subito manforte: una squalifica da scontare lo tiene fuori alla prima di ritorno, Cremonese – Cosenza, partita decisa da un difensore, Valentin Antov. Per rispondere alla missione di aggiungere qualità e gol, Falletti viene spedito in campo da titolare a La Spezia: subito dentro al gioco, da mezzala di sinistra, in un match griffato dal ritorno a tabellino di Massimo Coda.
L’uruguaiano entra in pianta stabile nell’11, mantenendo la linea mediana anche col Brescia e venendo poi alzato a Lecco complice l’assenza di Franco Vazquez. Morde il freno, cerca ma non trova il gol che inizia a diventare un’ossessione personale. Il tappo lo toglie un secondo tempo sontuoso contro la Reggiana, con parabola a giro sotto la curva Sud. L’esultanza sfrenata viene però azzerata dall’intervento del Var: un fallo di Castagnetti resetta la prodezza e per Falletti la ricerca del gol si complica. La nebbiosa Cremo di Ascoli non gli offre grandi chance, col Palermo arriva pure la prima panchina. Nel turnover di Genova, mister Stroppa gli concede la possibilità di tornare a giocare più avanzato, da ‘diez’, vicino a Tsadjout prima e Coda poi.
La giocata funambolica di Dennis Johnsen a sbriciolare la difesa della Sampdoria gli costruisce i presupposti per il tap-in: ci sarebbe anche Coda nei paraggi, ma a Cesar poco importa perché su quel pallone c’è scritto il suo nome e lo spedisce potente sotto la traversa prima di correre verso il settore ospiti a festeggiare, senza se e senza Var, il ritorno al gol dopo quattro mesi d’astinenza.
Il primo centro con la Cremonese non si scorda mai e vale il ritorno alla vittoria dopo tre pareggi consecutivi: Falletti ammetterà nel post partita che l’ansia di sbloccarsi stava iniziando a farsi sentire, che il ruolo da trequartista più vicino all’area avversaria lo esalta ma per la causa fa volentieri anche la mezzala. Messaggi per Stroppa, che domenica a Modena con Johnsen, Vazquez e il “Papu” grigiorosso avrà solo l’imbarazzo della scelta.
Simone Arrighi