Pergo in forma: con la big
Vicenza per tentare il colpaccio
Casa dolce casa: spera di tornare a dirlo la Pergolettese, che ha sì invertito la rotta in trasferta, dove ha ottenuto 7 punti su 9 nel 2024, ma intanto sembra avere perso il passo proprio al “Voltini”, stadio nel quale i gialloblu di Abbate non vincono dallo scorso 8 dicembre, quando superarono con rete di Piu la Virtus Verona.
La sfida di sabato alle 18.30 è improba, perché la storica Lanerossi Vicenza – per quanto ora staccata dal trittico di vetta composto da Mantova, Padova e Triestina – ha intenzione di provare a fare sul serio da qui a fine campionato, avendo investito molto per una risalita in serie B dopo due stagioni di C, anche se al momento questa prospettiva appare lontana e comunque passerà necessariamente dalla lunghissima lotteria playoff.
Classifica, e ambizioni, a parte, la Pergolettese sembra arrivare meglio del Vicenza alla sfida: la squadra biancorossa ha vinto una sola partita nelle prime quattro d’andata e nell’ultimo turno ha sprecato l’impossibile, addirittura due rigori – o meglio un rigore fatto ribattere – contro la Virtus Verona. In generale nelle ultime dieci partite il Vicenza ha ottenuto soltanto 3 vittorie, che l’hanno così staccato dalle posizioni che contano.
Inutile sottolineare che l’attuale sesto posto non soddisfa la squadra allenata dal subentrato Stefano Vecchi, artefice del miracolo FeralpiSalò e poi esonerato dagli stessi salodiani a inizio torneo di B. La gara di andata evoca brutti ricordi: fu infatti la partita del malore in campo di Abbate, per una discussione con il quarto uomo, con l’allenatore che poi si riprese.
Franco Ferrari, bomber designato, è attualmente fermo a 6 reti, poche per uno come lui abituato ad essere in doppia cifra già a metà campionato, ma in compenso il Vicenza sfrutta la verve offensiva di Della Morte e Pellegrini, oltre che gli inserimenti dell’ex grigiorosso Scarsella. A proposito di ex Cremonese, attenzione anche a Cavion. Per la Pergolettese, comunque, è l’occasione buona per uno scalpo importante. E per riconquistare il “Voltini”.
Giovanni Gardani