Pergolettese

Pergo da viaggio? Si può
sognare anche a Trieste

Adesso sì, vale tutto. Perché se una squadra capace di vincere un sola volta in trasferta nell’intero girone d’andata lo ha già fatto due volte su due all’inizio del ritorno, allora è davvero cominciato un campionato diverso. Per questo la Pergolettese in casa della Triestina (big sulla carta, poi un po’ frustrata dal passo del Mantova e tutto sommato anche del Padova) può dire la sua. Si gioca domenica alle ore 14 in un campo che in passato ha detto tutto o niente, passando da sconfitte di misura a vittorie esaltanti. Insomma, anche i precedenti non aiutano a stilare un pronostico chiaro.

Certo i giuliani partono favoriti, dall’altro di un terzo posto che è comunque lusinghiero, per quanto distante ben 9 punti dalla vetta. Ma quei 20 gol subiti, a fronte dei 40 segnati (di fatto secondo migliore attacco del girone ma anche peggiore difesa della zona altissima) dicono che ci si può provare, anche perché la Pergolettese delle ultime trasferte – e di Meda in particolare – ha scovato fluidità di gioco, idee e ritrovato i suoi bomber ammaccati.

La squadra di Attilio Tesser avrà senza dubbio il giusto spirito di rivalsa, avendo perso all’andata per 2-1, una delle gare migliori giocate dalla Pergolettese in stagione. Curiosamente, se la giochiamo sul fattore campo, la Triestina nell’ultima fase ha copiato esattamente il cammino dei gialloblu di Abbate: sempre vincente in trasferta, sempre sconfitta in casa, con l’ultimo successo al “Nereo Rocco” giunto alla 17esima giornata – 2-1 alla Giana Erminio – cinque turni fa.

A differenza delle ultime formazioni incontrate, la Triestina ha un bomber dichiarato: Facundo Lescano, 11 reti, coadiuvato da Marvin Redan, con 7 centri. Si aggiungono, in una rosa d’esperienza dopo la burrascosa salvezza playout dell’anno scorso, il mediano Celeghin, il difensore Matteo Ciofani, fratello del Daniel della Cremonese, e ancora l’esterno Finotto. In porta l’ex serie B Matosevic. Una rosa di qualità, ma la Pergolettese da viaggio di questo 2024 autorizza a crederci e sognare.

Giovanni Gardani

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